A San Mauro gli scavi del CER portano alla luce un'antica fornace romana


Databile tra la fine dell’età Repubblicana e il I° secolo dopo Cristo – informa il COmune di San Mauro – la fornace è collegabile alla presenza di una villa rustico-romana nei pressi del luogo del ritrovamento; villa che nella fase attuale delle ricerche, non è stata ancora rinvenuta, tuttavia sono state ritrovate una serie di tombe di epoca più tarda, medio imperiale, a testimonianza comunque di un massiccio insediamento in quell’area.
La casa colonica più vicina all’area del ritrovamento della fornace è storicamente denominata Ca’ Fornace a testimonianza di come i documenti storici indicassero la presenza di una tale struttura nella San Mauro del tempo.
La Soprintendenza di Bologna e il Comune di San Mauro hanno concordato di trasportare a Villa Torlonia la fornace ritrovata, che sarà poi restaurata e posizionata definitivamente nei pressi della Villa.
Si tratta di due fornaci per laterizi (dimensione 6 metri x 4,50 metri), rettangolari affiancate, costituite da una parte inferiore dove bruciava il combustibile (camera di combustione) e da una parte superiore (camera di cottura) dove avveniva la cottura dei mattoni.
In quell’epoca le fornaci erano posizionate nei pressi delle abitazioni in costruzione, in quanto, vista la difficoltà dei trasporti, era più conveniente realizzare i mattoni a due passi dalle abitazioni anziché trasportali.
Attraverso una sorta di corridoio coperto, in mattoni cotti o crudi, il combustibile veniva immesso nella camera di combustione, che era spesso interrata con il pavimento di argilla battuta che si cuoceva successivamente.
Di qui i gas caldi passavano nella soprastante camera di cottura attraverso un piano forato, formato da mattoni forati o da altri elementi, che fungeva da divisore delle due camere da sostegno per il materiale da cuocere, che vi veniva impilato sopra. Con tutta probabilità la fornace era inserita all’interno della centuriazione romana, nella divisione del territorio fatto con maglie regolari quadrate assegnate poi a coloni e contadini; la centuriazione della zona di San Mauro fa parte della centurazione di Rimini-Cesena di epoca medio-tarda Repubblicana, le cui maglie erano orientate secundum coelum, secondo i punti cardinali. La fornace romana essendo appunto di epoca romana è la testimonianza più antica trovata in questo territorio.
Gli scavi del Cer hanno messo in luce anche parti di necropoli di altre ville, ed impianti produttivi collegati alla produzione del vino.
“Gli scavi del Cer sono stati preziosi dal punto di vista archeologico – commenta in una nota il Sindaco di San Mauro Pascoli, Luciana Garbuglia – poiché ci hanno permesso di ritrovare tracce di reperti antichissimi che non pensavamo così diffusi nel nostro territorio.
Questi ritrovamenti ci stimolano a recuperare un patrimonio archeologico dal punto di vista testimoniale importantissimo, non tanto per il loro valore intrinseco ma per la comunità locale. Infatti abbiamo affidato recentemente un incarico per la realizzazione della Carta archeologica del Comune di San Mauro che ha come fine l’ampliamento della conoscenza del territorio sotto l’aspetto archeologico così da poter valorizzare il patrimonio culturale locale”.