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Cronaca Rimini

Vendevano permessi di soggiorno falsi. Sgominata banda

In foto: Confezionavano e vendevano permessi di soggiorno e libretti di lavoro falsi, contribuendo non solo all’ingresso illegale in Italia di ignari clandestini, ma favorendo anche la loro permanenza sul territorio italiano.
Confezionavano e vendevano permessi di soggiorno e libretti di lavoro falsi, contribuendo non solo all’ingresso illegale in Italia di ignari clandestini, ma favorendo anche la loro permanenza sul territorio italiano.
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mar 6 ago 2002 13:11 ~ ultimo agg. 00:00
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L’associazione criminosa, che dovrà rispondere di falsificazione in atto pubblico, uso di sigillo contraffatto e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è stata sgominata dalla squadra mobile e dall’ ufficio immigrazione della Questura di Rimini. In tutto sono state indagate 24 persone: il gip del tribunale di Rimini ha emanato 7 ordini di custodia cautelare in carcere: si tratta di Massimo Calicchia, 52 anni, il capo dell’associazione, Giovanni Gallo, 46 anni, braccio destro di Calicchia, Mihali Joland, 41 anni, rumeno, procacciatore di clienti nel nord Italia, Liliana Iliescu, moldava, 30 anni, procacciatrice di clienti all’estero e Mordica Galina, 43 anni, che aiutava nell’opera di falsificazione dei documenti. Le altre due persone risultano latitanti.

L’organizzazione faceva perno su due ‘agenzie’, (appartamenti e abitazioni private affittate per incontri saltuari): la più importante era a Rimini. Qui Cavicchia incontrava i procacciatori di clienti e partiva alla volta di Roma con la fotografia del cliente e la fotocopia del permesso di soggiorno, necessari per la falsificazione del documento. L’altra agenzia era a Chisenau, in Moldavia: qui il boss dell’organizzazione incontrava procacciatori provenienti da Romania, Polonia, Ungheria e Russia. I documenti costavano dai 1.500 ai 2 mila euro e venivano acquistati dai clandestini (ai quali veniva rilasciata anche la ricevuta) con la convinzione di sveltire la burocrazia italiana. E’ stata proprio la loro buona fede a mettere in moto gli uomini della Questura, dove gli stranieri si erano rivolti per il rinnovo del permesso di soggiorno, del libretto del lavoro o la variazione di domicilio.
Le indagini sono iniziate a febbraio, le prime manette sono scattate due settimane fa. In pochi mesi sono stati quantificati più di 500 documenti falsi.