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I Verdi chiedono di fermare le deroghe per specie e periodi

In foto: Una stagione venatoria sempre più anticipata e nuove specie incluse tra quelle cacciabili, senza tenere conto dei danni provocati alla sopravvivenza degli animali dalle recenti piogge in Emilia-Romagna.
<img src=images/animali/cagnone.jpg border=0 align=left width=65>Una stagione venatoria sempre più anticipata e nuove specie incluse tra quelle cacciabili, senza 
tenere conto dei danni provocati alla sopravvivenza degli animali dalle recenti piogge in Emilia-Romagna.
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ven 30 ago 2002 18:08 ~ ultimo agg. 00:00
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A tutto questo il gruppo regionale dei Verdi non ci sta e ribadisce il suo ‘no’ al sistema di deleghe previsto dalla legge regionale sulla caccia che incide sul numero delle specie e sui periodi di caccia. In particolare per la prima volta in
Emilia-Romagna bersaglio dei cacciatori saranno anche storni, passeri e passere mattugie e già da domenica, con un’anticipazione di due settimane rispetto al normale calendario.
In più la legge regionale ha stabilito che le Province potranno
a discrezione anticipare la caccia, possibilità prontamente accettata dalla provincia di Ravenna dove la caccia prenderà il via domenica. Tali decisioni sono state prese nonostante il parere negativo dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica, richiesto per legge ma non vincolante.
“Secondo l’Infn – ha detto Daniela Guerra, capogruppo regionale dei Verdi – la caccia
anticipata non è un deterrente sufficiente per arginare il problema dei danni all’agricoltura provocati da molti uccelli e portato come giustificazione della caccia”.
L’istituto è
anche intervenuto sull’ipotesi di aprire in anticipo la caccia alle specie acquatiche negando tale possibilità a causa degli effetti negativi sui nidificanti. “Prendiamo atto dell’esistenza della legge sulla caccia – ha aggiunto Guerra – ma
chiediamo che venga praticata in maniera corretta e senza soddisfare sempre e solo le ragioni dei cacciatori o ignorando la recente situazione ambientale”.
Anche i Verdi emiliano-romagnoli sosterranno la campagna lanciata in altre undici città per chiedere la sospensione delle attività venatorie prima di accertare i danni causati dalle recenti alluvioni alla fauna selvatica.
Al coro delle critiche sollevate dagli ambientalisti, mentre in Parlamento si discute la nuova legge, si sono uniti anche il portavoce provinciale dei Verdi, Alfredo Vigarani e il presidente regionale Wwf, Massimo Bolognesi. Vigarani ha sollevato il problema della carenza di organico degli addetti al
controllo alla caccia, che al momento sono circa 25 sul territorio provinciale su un ‘fronte’ di circa 10mila cacciatori.
“Più volte abbiamo chiesto di coprire tale carenza con alcuni volontari di associazioni ambientaliste – ha detto Vigarani – ma la proposta è sempre stata rifiutata”.

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