Indietro
menu
Provincia

Il futuro di Hera passa dal coordinamento delle ATO. Le tariffe salgono

In foto: Servizi anche unificati a livello regionale, ma “testa” per programmare locale: è la richiesta delle Ato romagnole, riunite da lunedì in un coordinamento di cui questa mattina hanno dato notizia il presidente di Ato riminese Giorgio Grossi e il direttore Carlo Casadei.
Servizi anche unificati a livello regionale, ma “testa” per programmare locale: è la richiesta delle Ato romagnole, riunite da lunedì in un coordinamento di cui questa mattina hanno dato notizia il presidente di Ato riminese Giorgio Grossi e il direttore Carlo Casadei.
di    
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 24 lug 2002 12:58 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Quando un utente riminese o bolognese va a pagare la bolletta dell’acqua, sborsa la tariffa stabilita dall’Ato locale, l’Agenzia d’ambito territoriale ottimale che stabilisce standard e controlla la qualità dei servizi che l’azienda municipalizzata o privata fornisce al Comune.
Tariffe e servizi sono diversi tra un comune della Riviera e delle colline modenesi: “Una tariffa unica nega le differenze specifiche del territorio”: afferma Giorgio Grossi, presidente dell’Ato riminese, che ha fatto il punto della situazione sulle ipotesi di fusioni regionali.
Oltre alle decisioni in merito alle tariffe, sono in gioco infatti le strategie operative, gli investimenti, gli standard dei servizi: deciderli da lontano, uguali per tutti – afferma Grossi – rischia di non avere bene presenti anche bisogni ed esigenze dei territori.
La soluzione proposta è che in una fase successiva si arrivi anche a servizi e tariffe uniche, ma che la strategia di progettazione e programmazione politica rimanga alle ATO locali, che dipendono dalla conferenza dei sindaci della provincia. Il coordinamento è una sorta di unione operativa che sia federativa per le decisioni strategiche. il coordinamento non risolve tutti i problemi e rimane aperto il dibattito relativo alla fusione delle realtà che forniscono servizi in tutta la regione Emilia Romagna;
Giorgio Grossi sintetizza la situazione attuale, fra chi ritiene la fusione utile e da fare subito e di chi invece la rimanda.

“Il rischio che le tariffe aumentino, diventando le stesse per tutta la regione, è del tutto reale” – ammette il direttore Carlo Casadei – “le nostre tariffe sono tra le più basse in regione”.
L’aumento espresso nelle ipotesi di Hera è del 35% per l’acqua, ad esempio; non è sicuro che venga applicato, ma potrebbe essere. La soluzione, anche in questo caso, potrebbe essere per le Ato locali nell’avere un margine di voce in capitolo:Grossi ritiene possibile una mediazione: le Ato non dovrebbero delegare alla nuova società tutta la possibilità di influire sulle scelte locali.