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Vasco Errani oggi ospite della Facoltà di Economia

In foto: La Facoltà di Economia di Rimini (Università degli Studi di Bologna) ha organizzato alcuni seminari con la partecipazione di autorevoli protagonisti del mondo del turismo.
La Facoltà di Economia di Rimini (Università degli Studi di Bologna) ha organizzato alcuni seminari con la partecipazione di autorevoli protagonisti del mondo del turismo.
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ven 10 mag 2002 16:58 ~ ultimo agg. 00:00
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L’iniziativa ha lo scopo di fornire l’opportunità agli allievi del Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici, di acquisire dal mondo del lavoro e del governo del settore conoscenze dirette e concrete.
I seminari si svolgono nell’ambito delle lezioni di Politica economica del turismo, in coordinamento con il corso di Economia del turismo. Il primo relatore di questo ciclo di incontri, è stato il Presidente della Giunta della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, che oggi ha relazionato sul tema: Le politiche e l’organizzazione nazionale del turismo.
Dopo una prima relazione del Presidente su federalismo, sussidiarietà, globalizzazione e le influenze che queste hanno sulle politiche economiche per il turismo, si è aperto un dibattito molto vivace con gli studenti. “Nel turismo è fondamentale accogliere il locale nei processi di globalizzazione per aumentare il valore aggiunto delle imprese. Sviluppare il federalismo vuol dire portare le decisioni dal sistema
nazionale a quello locale, interpretare la sussidiarietà come costruzione del luogo della decisione, più vicino al cittadino, al lavoratore, all’imprenditore.
Le organizzazioni nazionali degli
imprenditori, con il federalismo dovranno stabilire nuove forme di rappresentanza locale sul territorio. Nel turismo occorre investire in formazione per creare innovazione immateriale e costruire reti di impresa ampie per la commercializzazione (aumento del loro valore
aggiunto), mantenimento/ampliamento della qualità dell’accoglienza di dimensioni familiari.
Anche in Emilia Romagna occorrono nuovi saperi, perché se è la domanda che crea l’offerta, è opportuno conoscere come si fa ad interpretarla. I nostri operatori del turismo sono spesso geniali, occorre conoscere la storia dei loro saperi professionali ed integrarla con nuove conoscenze
che permettano di vincere le sfide dei mercati globali.
L’Italia non ha mai investito nel turismo, e anche l’Unione Europea ha sbagliato a non svolgere politiche europee in questa aree.
Nel futuro il turismo italiano sarà vincente se si creeranno mediante la formazione e la trasmissione dei saperi storici, una nuova generazione di imprenditori che conosca e intervenga sulla qualità del territorio e sia capace di cooperare e fare sistema”.