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Si è conclusa la missione in Medio Oriente. Arafat ringrazia

In foto: "Un grazie all'Emilia-Romagna". Così il leader palestinese Yasser Arafat ha salutato la delegazione emiliano-romagnola, la prima a raggiungerlo nel suo quartier generale di Ramallah dalla fine dell'assedio della Basilica della Natività.
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gio 30 mag 2002 17:32 ~ ultimo agg. 00:00
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E’ stato un incontro cordiale – riferisce una nota della Giunta regionale – che il Presidente dell’Autorità palestinese ha voluto e nel corso del quale ha fatto proprio l’accordo sottoscritto dal presidente della Giunta Vasco Errani e dal
sindaco di Nablus nella sua qualifica di presidente degli enti locali palestinesi.
Nel protocollo d’intesa si prevedono aiuti da parte dell’ Emilia-Romagna per la ricostruzione in Palestina e il sostegno a soggetti e associazioni che, da entrambe le parti, operano per mantenere aperte le porte del dialogo e favorire la pace.
“Questa prima missione rappresentativa di tutti gli enti locali dell’Emilia-Romagna nei Territori palestinesi e in Israele – ha dichiarato Errani – ha riaffermato la centralità delle politiche di cooperazione internazionale per la Regione. Il sostegno alle iniziative di pace è indispensabile per
costruire una prospettiva e un futuro per il popolo palestinese e per il popolo israeliano, valorizzando ogni percorso di diplomazia dal basso per giungere ad una piena applicazione delle Risoluzioni dell’Onu sui diritti vitali dei due popoli.
Per il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato, per il
diritto degli israeliani alle indispensabili garanzie di
sicurezza, per una lotta comune contro il terrorismo. Sono questi gli obiettivi che la Regione Emilia-Romagna si impegnerà a sostenere anche attraverso una concreta attuazione dell’accordo sottoscritto”.
Durante la missione è stato altrettanto significativo l’incontro, avvenuto a Tel Aviv, con Adi El Dar, presidente degli Enti locali israeliani, associazione che raggruppa tutti i
sindaci delle città israeliane. “Anche da parte israeliana – afferma Errani – ho preso atto di come ci sia la precisa volontà di proseguire l’attuazione dei progetti di collaborazione già in corso con gli enti locali palestinesi. E questo è un fatto positivo. In questo quadro la collaborazione per favorire il dialogo, il rispetto e la reciprocità tra popolo palestinese e popolo israeliano rappresenta un fatto importante al quale l’Emilia-Romagna vuole contribuire attraverso momenti di cooperazione e iniziative comuni.
Devo dire che ho visto nei miei interlocutori la consapevolezza della
necessità di intraprendere un percorso di pace. Ho inoltre risposto positivamente alla richiesta israeliana di attivare collaborazioni con il sistema emiliano-romagnolo”.
Positiva anche la visita al “Peres Center for Peace”, con il quale verranno progettate iniziative comuni con la Scuola di
Pace di Monte Sole (Marzabotto). La Palestina è tra le aree prioritarie della Regione Emilia-Romagna per gli interventi di cooperazione allo sviluppo fin dal 1993.
Dal 1994 al ’99 la Regione ha stanziato 1 miliardo 150 milioni di vecchie lire per
sostenere circa una ventina di interventi in quest’area, mirati soprattutto a migliorare le condizioni di vita delle fasce più deboli della popolazione – donne, minori e portatori di handicap
e a sostenere lo sviluppo agricolo e la micro-imprenditorialità femminile.
Da settembre 2000, con l’aggravarsi della situazione politica e economica in Palestina, la Regione Emilia-Romagna ha realizzato anche interventi di emergenza mirati all’autosostentamento delle famiglie e alla ripresa della produzione agricola. In quest’ottica si stanno ripristinando strade e cisterne nel nord della Cisgiordania, impiegando i lavoratori che si sono ritrovati disoccupati a causa della chiusura dei
territori.
Obiettivo degli aiuti regionali sono anche i disabili vittime dell’estendersi del conflitto, nelle cui abitazioni si promuovono interventi di adeguamento oltre a programmare la fornitura di ausili specializzati di ogni tipo. Prodotti artigianali palestinesi sono infine stati immessi nel circuito
del Commercio etico, per sostenere con il ricavato le famiglie colpite dalla recessione.