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Polemiche strumentali: la replica di don Gradara, direttore della Caritas

In una conferenza stampa, i due candidati alle prossime elezioni del “parlamentino” degli immigrati hanno contestato alla Caritas l’aiuto prestato anche agli immigrati irregolari, mentre ci sarebbe meno attenzione per chi è in regola. Secondo problema, sarebbe inoltre l’appartenenza religiosa: la Caritas, realtà cattolica, accoglierebbe e aiuterebbe gli immigrati cattolici, discriminando gli appartenenti ad altre confessioni religiose.
“Su 40 accoglienze mensili nel dormitorio – spiega don Renzo, dati alla mano – almeno 15 stabili sono immigrati nordafricani musulmani, nonostante gli arrivi dall’Est Europa siano numericamente molto più consistenti. Anche la casa che si trova alla chiesa di San Lorenzo in Correggiano, dove ospitiamo per periodi più lunghi, dai due ai sei mesi, immigrati in regola che cominciano a lavorare per dare loro il tempo di avere i primi stipendi prima di cercare casa, ospita una maggioranza di nordafricani, di religione musulmana. Qui fuori, in questo momento, per il colloquio, sono in attesa venti persone, di cui dodici nordafricani; non l’ho chiesto, come non abbiamo mai chiesto a qualcuno di che religione fosse, prima di aiutarlo; ma immagino siano tutti musulmani. E può essere vero che non riusciamo a risolvere tutti i problemi, la casa, il lavoro, per tutti coloro che ne avrebbero bisogno: partiamo da chi arriva da noi, da quali bisogni ci presenta. Sarebbe interessante”, aggiunge come unica nota pungente don Renzo. “Chiedere ai due che hanno voglia di polemiche, come sono arrivati in Italia, come hanno cominciato, chi li ha aiutati, ora che chiedono più rigore con i clandestini”.

“E certo – conclude don Renzo – la gran parte dei cento volontari della Caritas, fanno questo servizio e si impegnano perché sono cattolici: vogliamo farne loro una colpa?”.

La replica di Don Renzo Gradara.