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Regione Sanità

Fino all'autunno non si parlerà più di 118 unico

In foto: La Conferenza Sanitaria provinciale, coordinata dal Presidente della Provincia Ferdinando Fabbri, si è presa una pausa di riflessione fino all’autunno per il progetto del 118 unico a Ravenna.
La Conferenza Sanitaria provinciale, coordinata dal Presidente della Provincia Ferdinando Fabbri, si è presa una pausa di riflessione fino all’autunno per il progetto del 118 unico a Ravenna.
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mar 21 mag 2002 19:40 ~ ultimo agg. 00:00
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La motivazione? La necessità di riflettere meglio sulle motivazioni, le caratteristiche e le conseguenze dell’operazione. La decisione è stata comunicata per lettera alla commissione del Consiglio comunale di Rimini, che ieri pomeriggio, sul tema, ha ascoltato il Direttore Generale dell’Ausl riminese, Tiziano Carradori, ed il coordinatore provinciale del Servizio del soccorso, Amedeo Corsi.
I consiglieri che ieri hanno partecipato alla commissione comunale, da sempre scettici rispetto al 118 unico con sede centrale a Ravenna vogliono sfruttare questa pausa di riflessione per coinvolgere il Consigli comunale nel dibattito.

I Ds invece si pronunciano a favore del 118 unico. Le Federazioni di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna hanno, infatti, sottoscritto un documento politico sul progetto “Area vasta Romagna”, che riguarda la collaborazione tra le Ausl delle province romagnole rispetto ai magazzini farmaceutici, ai laboratori di analisi, al centro trasfusionale e al 118 unico.
“L’analisi dell’attuale situazione della sanità regionale e locale – si legge in una nota – pone al centro alcuni elementi che inducono a valutare positivamente il progetto di area vasta. Crediamo che rendere integrati gli interventi piuttosto che alimentare la competizione tra aziende diventi un presupposto fondamentale per il raggiungimento di obiettivi di crescita e qualificazione.
In questa ottica la collaborazione interaziendale diventa uno strumento imprescindibile per aumentare i livelli quali/quantitativi delle prestazioni facilitando l’accesso ai servizi e razionalizzando al meglio anche i costi di gestione.
Da queste premesse – aggiunge il documento – è indispensabile che si tenga conto delle caratteristiche delle singole realtà territoriali per consentire la massima valorizzazione delle competenze e che l’individuazione e collocazione dei nuovi progetti siano il frutto di scelte partecipate riferite ad un quadro strategico condiviso”.