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Demanio marittimo: Gnassi replica a Legambiente

In una nota, Gnassi sottolinea che “sono stati più di 500
gli inviti che la commissione ha spedito per invitare ai due
momenti di confronto le associazioni e le istanze sociali,
ambientaliste, economiche, dei consumatori e i rappresentanti
degli Enti locali. Tra queste vi erano, così come mi ero
impegnato a fare e per l’ autorevolezza che ha, non solo
Legambiente regionale ma anche la sede di Rimini, e
altre associazioni ambientaliste e dei consumatori”.
Per il progetto di legge sull’uso del demanio marittimo,
precisa Gnassi, la commissione ha convocato ”due udienze
conoscitive sui territori più strettamente interessati: a
Rimini il 10 aprile e a Ravenna il 12 aprile scorsi, città sedi
dei primi due uffici demaniali. La commissione che presiedo
ha seguito, per quanto è nelle sue competenze, una procedura
trasparente e di assoluta apertura al confronto e al
coinvolgimento e- prosegue Gnassi – ha invitato, anche tramite comunicati
stampa ripresi dai giornali, tutte le istanze e associazioni
interessate. Alle udienze hanno partecipato oltre 150
persone”.
Gnassi accusa Legambiente di voler recuperare dopo una colpevole mancanza: “Il
progetto di legge è pubblico già da tre mesi e sono
giunte numerose le osservazioni e i suggerimenti”. A Rambelli raccomanda inoltre “una lettura approfondita almeno sui punti
che contesta”, ribadendo che la presenza delle associazioni
ambientaliste riconosciute è prevista dal comma 2 dell’
articolo 5 nel Comitato Consultivo: ”queste associazioni – assicura Gnassi – avranno ruolo e dignità al pari delle
associazioni di categoria”.