Il 'giornalista sociale': se ne parla domani con la FUCI
Che bisogno c’è di occuparsi di sociale? Quello che possiamo notare è che molto spesso i mezzi di informazione ignorano un mondo di volontariato, di associazionismo, di cultura della solidarietà che invece è molto vivo. Se una persona è interessata a queste realtà deve cercare la notizia, mentre normalmente sono le notizie che cercano noi: il nostro compito è solo quello di selezionare ciò che ci viene offerto.
Allo stesso modo possiamo dire che fa più notizia il divorzio di un VIP rispetto, per esempio, ad una carestia con migliaia di morti in un paese africano. E allora ci si accorge di una guerra solo dopo che è scoppiata, dopo che le popolazioni sono state armate, quando ormai è impossibile far finta di nulla.
Tornando alla domanda iniziale, ed usando un’altra frase celebre, viene da chiedersi “Se un albero cade in Amazzonia e nessun organo di informazione ne riporta la notizia: l’albero è realmente caduto o no?”.
Ecco allora l’importanza di dare voce al sociale. Perchè la realtà non è fatta solo di cronaca rosa o di cronaca nera: c’è una parte del mondo che soffre la fame, la povertà, lo sfruttamento, nell’indifferenza dei mass-media. Un’altra parte non accetta questa situazione, cerca con i propri sforzi di fare qualcosa, ma l’indifferenza è la stessa.
Ecco perchè è importante parlare di sociale.