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Eutanasia legalizzata? Il commento del medico Antonio Polselli

la legge rappresenta per ora un caso unico al mondo, arriva dopo più di venti anni di percorso in Olanda, dove era già operatva la depenalizzazione del reato, fa discutere e continuerà a far discutere per i risvolti etici che propone. La vita è sempre un valore, o può diventare un peso di cui disfarsi?
Antonio Polselli, medico e presidente del centro culturale Paolo VI, sottolinea come il nodo critico, dal punto di vista culturale, su cui concordano cattolici e non, contrari all’eutanasia, sia nell’individualismo che emerge nella mentalità di chi afferma il diritto per ciascuno di decidere del proprio futuro come di un fatto che lo riguarda in modo esclusivo.
“Non è così”, sostiene Polselli: “nessuno è un’isola, e la decisione di non vivere più si riflette sugli altri, La legge, in questo senso, certifica un dato inquietante: che alcune vite, alcuni tratti di vita, non sono importanti per nessuno.
Non hanno valore. Lo sostenevano anche alcuni studiosi, teorizzatori della supremazia della razza ariana, negli anni ’30 in Germania: avevano scritto un libero intitolato “Vite non degne di essere vissute”. La legge che concede che un essere umano decida per la propria morte, gli conferma che la sua vita non vale, non è degna di essere vissuta”. Antonio Polselli al nostro microfono.