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Cesena

Rapporto sull'economia: lo scenario non è incoraggiante

In foto: Il rapporto per il 2001 sull' economia provinciale, presentato alla Camera di Commercio di Forlì-Cesena presenta uno scenario poco incoraggiante: la provincia potrebbe soffrire una ''grande sete'' di manodopera e di figure professionali di difficile reperibilità.
Il rapporto per il 2001 sull' economia provinciale, presentato alla Camera di Commercio di Forlì-Cesena presenta uno scenario poco incoraggiante: la provincia potrebbe soffrire una ''grande sete'' di manodopera e di figure 
professionali di difficile reperibilità.
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lun 4 mar 2002 18:45 ~ ultimo agg. 00:00
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Senza gli immigrati, e
se gli indici demografici restassero stabili, il gap fra il
fabbisogno di maodopera e lavoratori disponibili in 35 anni
raggiungerebbe quota 60.000.

“Tuttavia – rileva il rapporto elaborato dagli uffici studi
dell’ ente camerale e dell’ Unioncamere regionale – la presenza
di un tessuto di aziende di piccole e medie dimensioni, finora
considerato elemento di dispersione, ”puo’ invece rappresentare
un’ ottima base per creare quelle reti di impresa che
rappresenteranno strumenti preziosi per la competitivita’ dell’
economia provinciale”.
In futuro non saranno le dimensioni
dell’ impresa, ma il suo grado di specializzazione e il ruolo
strategico a decretarne il successo. Le imprese locali sono
ancora troppo ancorate al territorio (solo il 10,8% di quelle
manifatturiere con piu’ di 10 addetti investono direttamente
all’ estero) e si delocalizzano solo le attivita’ a minore
valore aggiunto.
In provincia risiedono 358.628 abitanti (172.342 nel
forlivese, 186.286 nel cesenate), con un incremento nel 2001 del
5,5 per mille (3,8 a Forli’, 7,1 a Cesena) dovuto ai flussi
migratori che compensano un saldo naturale negativo. Le imprese
iscritte al Registro, al netto del settore agricolo, sono state
2683 contro 1972 cessate, con un tasso di crescita dello 0,6%,
in linea con la regione (+0,9) e la nazione (+1,2). Crescono
soprattutto (+10,3%) quelle del settore attivita’ immobiliari,
noleggio, informatica e ricerca.
Il tasso di disoccupazione,
pari al 3,6%, e’ piu’ basso di quello regionale (+3,8) e di
quello nazionale (9,5). I fabbisogni per il 2002 sono di 1927
lavoratori.