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Economia Rimini

Come se la passano gli spettacoli viaggianti? Se n'è parlato oggi a Enada

In foto: Nell’ambito della 14esima edizione di Enada Primavera, la Mostra internazionale dell’automatico da divertimento in corso a RiminiFiera sino a domenica, si è svolto oggi il convegno di presentazione del ‘Primo Rapporto nazionale sugli spettacoli viaggianti’:
<img src=images/eventi/enada.jpg border=0 align=right width=100>Nell’ambito della 14esima edizione di Enada Primavera, la Mostra internazionale dell’automatico da divertimento in corso a RiminiFiera sino a domenica, si è svolto oggi il convegno di presentazione del ‘Primo Rapporto nazionale sugli spettacoli viaggianti’:
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ven 8 mar 2002 17:31 ~ ultimo agg. 00:00
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scopo dell’incontro analizzare il settore e ipotizzare strategie per il futuro del parco mobile. Hanno promosso l’incontro ANESV–Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti e Parchi, Leonardo Vitale e Facto Edizioni.

I Dati del rapporto.
L’indagine è stata condotta su un campione di 200 giostrai italiani allo scopo di scattare una fotografia del settore e conoscerne le tendenze, i rapporti fra operatori e aziende produttrici, quelli con le istituzioni, e al fine di cogliere le problematiche più urgenti. Nell’esprimere un giudizio sull’andamento del settore negli ultimi tre anni, i giostrai sono pessimisti e nell’85% dei casi hanno risposto ‘in crisi’. Solo il 15% lo ha definito ‘stazionario’.
A proposito dei problemi più urgenti del settore: per il 60% la mancanza di aree riservate agli spettacoli viaggianti, il 15% la burocrazia, il 10% i costi generali e poi una serie di altre voci come la lontananza delle aree dai centri, le tasse, ecc. Le stesse voci ritornano protagoniste nelle risposte alla domanda su quali siano i problemi legati in particolare alla propria attività: le aree (32,5%), la burocrazia (11%), i costi generali (9%) e altre fra le quali la concorrenza sleale (4,5%) e la promozione (4%).
La tematizzazione dell’attrazione proposta risulta determinante per il 73,5% del campione mentre è un elemento aggiuntivo per il 19,5%. Lo stesso concetto torna protagonista nella domanda che riguarda i criteri con i quali viene scelta l’attrazione da proporre: il 23% indica il tema, il 19,5% l’affidabilità, il 18,5% la scenografia e poi altre voci come la meccanica (15,5%), la praticità (10%).
E’ buono il rapporto con le aziende produttrici per il 40% dei giostrai, amichevole per l’8%. Limitate le lamentele: le risposte riguardanti un rapporto pessimo (6,5%) e mediocre (2,5%) raccolgono limitate adesioni.
Altissimo il numero di imprese associate alle organizzazioni di categoria: l’88,5% ha risposto affermativamente (in larga maggioranza, il 54%, all’ANESV).

Tra le numerose e qualificate testimonianze ascoltate nel corso del convegno, quella di Gastone Rampazzo, Presidente ANESV-Associazione Nazionale Esercenti Spettacoli Viaggianti: “Alcuni esiti del sondaggio forniscono spunti di riflessione, altri invece – ha detto Rampazzo – li ritengo davvero sorprendenti. Ad esempio: solo il 23% del campione ritiene la promozione una questione sufficientemente importante. In un mondo nel quale tutti i prodotti hanno successo nella misura in cui vengono adeguatamente pubblicizzati, lo spettacolo viaggiante deve interrogarsi sulle potenzialità della propria impresa, e valutare se un’adeguata promozione non possa migliorarne l’immagine e la redditività. Mi auguro che questa indagine non resti un caso isolato, ma che sia ripetuta con cadenza fissa per verificare le mutate esigenze del mercato e da parte dei giostrai prenderne coscienza”.
Danilo Tosetto, direttore di Facto Edizioni ha invece evidenziato come la soluzione alla mancanza di aree sia evidentemente una priorità per il settore: “Oggi le città hanno connotazioni diverse –ha detto tra le altre cose Tosetto- esistono forti pressioni contrarie nel mondo ambientalista e i problemi di traffico sono sempre un deterrente alle concessioni. Sono osservazioni che tendono ad eliminare la tradizione delle feste patronali che fanno parte della storia delle nostre città. Però bisogna agire con lungimiranza e arrendersi all’allontanamento progressivo dai centri.
E’ evidente che si deve trattare di spazi attrezzati perché anche se periferiche, le aree dotate di servizi, parcheggi, pulizia e quant’altro sono a mio parere interessanti. Pensiamo al successo dei centri commerciali. La cosa più importante è maturare una spiccata professionalità arricchita da semplicità e fantasia, ricercando come in alcuni casi di successo una forma di collaborazione e coalizione con altre figure professionali (sale giochi, sport, divertimenti per teen agers ecc.)”.