'Suena' al Teatro Rosaspina di Montescudo


La danza, leggera, tra le parole di un uomo che racconta. Dietro uno sfondo forse lontano, mimetizzato dal ricordo, che porta fino alla guerra civile spagnola. Così nasce e si muove il sogno, e lo stesso spettacolo presentato dalla Compagnia Abracalam di Padova: una base storica da dove poi spiccare il volo verso l’assoluto. Verso il sogno, la protesta, la voglia necessaria della vita.
O verso l’immortalità dell’onirico. La sconfitta di un popolo non cancella la sua utopia, ma spesso la rafforza. Ed è nell’incontro delle arti teatrali che il sogno caduto si rialza: una musica che linfatizza il corpo ballerino privo ormai di illusioni riacquista un nuovo respiro, leggero, di delicata raffinatezza.
Le note che entrano nelle membra, e che lì poi iniziano a cantare. La danza soffice inizia a galleggiare e a muoversi tra le braccia di un ideale che la guerra non ha ucciso: il sogno che entra nel sogno stesso, e cresce come la necessità dell’aria.
Tre elementi dell’arte: danza, voce e musica. Per donare una dignità alle persone che la guerra l’hanno subita. Per ricordare che le sconfitte non sono mai totali, perché il pensiero e la speranza sono sempre liberi, come l’intera “arte”.
Ingresso 5 euro.