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martedì 23 aprile 2024
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Eventi Rimini

'Rimini al Cinema'. Le proiezioni di domani al Fulgor

In foto: Prosegue la rassegna Rimini al cinema, organizzata dalla Fondazione Fellini in collaborazione con la Cineteca di Rimini, il Circolo Cinematografico Hellzapoppin’ e il cinema Fulgor. Domani è in programma alle 17,30 “Senso”, alle 20 “Arrivederci Ragazzi” e alle 22 l'appuntamento è con una prima visione “A Tempo Pieno” premiato all’ultimo Festival di Venezia:
Prosegue la rassegna Rimini al cinema, organizzata dalla Fondazione Fellini in collaborazione con la Cineteca di Rimini, il Circolo Cinematografico Hellzapoppin’ e il cinema Fulgor. Domani è in programma  alle 17,30 “Senso”, alle 20 “Arrivederci Ragazzi” e alle 22 l'appuntamento è con una prima visione “A Tempo Pieno” premiato all’ultimo Festival di Venezia:
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mer 6 feb 2002 09:35 ~ ultimo agg. 00:00
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di seguito la presentazione dei film:
“Senso”, di Lucchino Visconti del 1954. Da un racconto di Camillo Boito, storia di una contessa veneta che, sullo sfondo della guerra italo-austriaca del 1866, tradisce per amore di un vile ufficiale austriaco la causa della liberazione nazionale. Una grandiosa tragedia romantica in cui Visconti riesce ad innestare passione estetica, razionalità, lucida visione della storia e melodramma. Nel cast Alida Valli, Farley Granger, Massimo Girotti, Rina Morelli e Sergio Fantoni.

Alle ore 20 un altro film straordinario (presentato anche alle 8.30 alle scolaresche): è “Arrivederci Ragazzi” di Louis Malle, del 1987. Tre ragazzini ebrei, ospitati clandestinamente in un collegio cattolico, a seguito di una spiata sono prelevati dalla Gestapo insieme al direttore del collegio. Vinse il Leone d’Oro a Venezia. Autobiografico (nel 1944 Malle aveva undici anni e stava a convitto in un collegio dei gesuiti vicino a Fontainebleau), coinvolgente, riuscitissimo e straziante: la frase “Arrivederci ragazzi” che dà il titolo al film è l’ultimo saluto scambiato con i compagni che assistono sbigottiti e impotenti alla scena.

Alle 22 l’appuntamento è con una prima visione: premiato all’ultimo festival di Venezia, è “A tempo pieno” (L’emploi du temps), del francese Laurent Cantet.
Vincent sembra trascorrere felicemente le sue settimane in viaggio, in trasferte e riunioni di lavoro. Con la moglie e i tre figli non condivide molti dettagli… ma la sua vita professionale in realtà è una finzione. Non ha detto alla famiglia e agli amici di aver perso da settimane il lavoro di consulente a lungo esercitato. La pressione lo spinge a inventarsi un nuovo, prestigioso impiego a Ginevra all’ONU. Mentire diviene un’occupazione a tempo pieno. Per mantenere il reddito perso tradisce disperatamente gli amici, convincendoli a fare oscuri investimenti. Tutto ciò che voleva era una pausa nella soffocante carriera, che consentisse però alla sua famiglia di continuare a vivere come sempre. Ma la tensione crescente del suo mondo lo lascia presto senza scampo…
Il personaggio di Vincent è un uomo che sembra quasi invisibile, che si mimetizza perfettamente con lo sfondo. È un camaleonte con la paurosa capacità di condurre una doppia vita… Come fuggire da tutto ciò che si è costruito? Da questo punto di vista, L’emploi du temps racconta la storia di un tentativo di fuga. Dalla sceneggiatura al montaggio, l’obiettivo è stato creare la doppia soggettività che fa di Vincent un attore della sua stessa vita. La sua è una finzione a metà tra l’inganno doloso e la nevrosi pirandelliana.
Per avere diretto con Risorse umane uno dei rari film contemporanei sul lavoro in fabbrica, Cantet fu salutato come il nuovo Ken Loach. Con A tempo pieno, torna al mondo del lavoro, ma per una via più esistenziale che politica.

Per le proiezioni pomeridiane e serali i prezzi sono di L. 8.000-4.13 euro (intero) e L. 6.000-3.10 euro (ridotto).