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‘Penso che resterò nel mio studio stasera’ al Teatro Rosaspina di Montescudo

La scheda dello spettacolo: br>Un movente: la realtà. La piccola realtà, quotidiana, di respiri brevi brevi. Oggetti sempre silenziosi, privi di parola: inquieti. Perchè nel racconto ci deve sempre essere un senso di minaccia. Di vita. Dentro o fuori: non cambia nulla. Un segreto. Una stanza densa di umorismo, di osservazione silenziosa, come in una danza con gli stessi oggetti. Legata al dolore, alla perdita, alla partenza. Descrizione, ancora: semplice, spoglia di fronzoli barocchi. Perchè dietro la classe operaia povera c’è sempre una linea. Fredda, grossa, infinita. Che si deve percorrere senza speranza e senza disperazione.