Indietro
menu
Rimini Scuola

L'assessore Albini su asili e scuole, tra mancanza di posti e riforma Moratti

In foto: Si sono chiuse il 2 febbraio scorso le iscrizioni alle scuole d'infanzia ed asili nido comunali per l'anno scolastico 2002/2003. I bambini che resteranno fuori quest’anno, nonostante i 32 nuovi posti a Miramare, sono 263:
Si sono chiuse il 2 febbraio scorso le iscrizioni alle scuole d'infanzia ed asili nido comunali per l'anno scolastico 2002/2003. I bambini che resteranno fuori quest’anno, nonostante i 32 nuovi posti a Miramare, sono 263:
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
gio 14 feb 2002 13:40 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

“L’esperienza maturata nel corso degli anni- ha commentato l’assessore alla Pubblica Istruzione Arrigo Albini – ci fa essere ottimisti nonostante il crudo dato numerico. Nelle scuole d’infanzia siamo abituati ad assistere al fenomeno della doppia o tripla domanda d’iscrizione: non solo la domanda viene presentata dai genitori presso le scuole d’infanzia comunali, ma spesso anche presso quelle statali o quelle private. Ciò comporta che vi saranno bambini con l’assicurazione del posto in 2 o 3 scuole, ed altri in altrettante liste d’attesa. In questa situazione è difficile far programmazione, ed è per questo che stiamo elaborando i contenuti di un protocollo d’intesa tra i soggetti gestori delle scuole d’infanzia, per evitare di giungere solo ad anno scolastico avviato all’assorbimento di quasi il 100% delle domande presentate, così come è avvenuto negli scorsi anni. L’impegno di questa Amministrazione e mio personale – ha proseguito l’assessore Albini – è quello di continuare nella realizzazione di nuovi posti”.
In attesa della pubblicazione delle graduatorie, prevista per l’8 marzo, l’assessore Albini si definisce “cautamente ottimista” e concentra i suoi sforzi sulla riforma scolastica Moratti, che prevede di anticipare l’accesso nelle scuole dell’infanzia, oggi permesso solo ai bambini che abbiano compiuto tre anni. “A livello numerico questo non cambierebbe nulla – ammette Albini– ma occorre fare alcune riflessioni”.