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Rimini

Autonomia delle fondazioni bancarie: il documento delle associazioni cattoliche

In foto: Il documento sottoscritto dai presidenti di tutte le più importanti associazioni cattoliche diocesane per chiedere che sia rispettata l’autonomia delle fondazioni si intitola “Fondazioni bancarie, una questione di libertà”. E’ firmato da:
Il documento sottoscritto dai presidenti di tutte le più importanti associazioni cattoliche diocesane per chiedere che sia rispettata l’autonomia delle fondazioni si intitola “Fondazioni bancarie, una questione di libertà”.  E’ firmato da:
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mer 13 feb 2002 13:10 ~ ultimo agg. 00:00
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Acli, Azione Cattolica, Centro Culturale Paolo VI; da Fuci, Agesci, Cud, Meeting, Coop. Diapason, Unione cattolica Imprenditori e dirigenti, Compagnia delle Opere, CSI, centro sportivo italiano, Fondazione casa gioventù studiosa Rigetti e Marvelli, Gioc, Libreria La Pagina, Uciim.
In gioco è l’autonomia gestionale e statutaria delle Fondazioni bancarie, nate in stretto rapporto con le Casse di Risparmio, su base associativa, sin dai primi dell’800 per favorire lo sviluppo del territorio locale. Con l’emendamento Tremonti, approvato dal Parlamento nell’ambito della Finanziaria 2002, non solo viene ristretta la possibilità di azione delle Fondazioni, fino a limitarla al solo ambito del sociale, ma viene introdotta anche una presenza di rappresentanti di Comuni, Provincia e regione tale da poter intaccare la natura associativa delle Fondazioni.
Il ruolo di promozione culturale svolto dalla fondazione Cassa di Risparmio sarebbe a rischio; e a rischio con essa l’intero territorio, che risulterebbe impoverito di una risorsa importante. La richiesta con cui il documento si conclude è che nella fase di elaborazione del regolamento attuativo del decreto, siano ripristinate le condizioni di esercizio dell’autonomia delle fondazioni.
Piergiorgio Grassi, docente all’Università di Urbino, è membro del Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.