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Nazionale Rimini Social

Tossicodipendenze: don Oreste Benzi chiede al Governo 'tre atti di giustizia'

In foto: Don Oreste Benzi chiede al Governo "tre atti di giustizia" in materia di tossicodipendenze. La prima richiesta del presidente dell'Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini, che è impegnata anche nel recupero dei tossicodipendenti con 32 comunita' e 600 utenti in terapia, è che lo Stato faciliti l'inserimento nelle comunità dei circa 15mila tossicodipendenti attualmente in carcere per reati contro le persone o il patrimonio connessi alla droga, risparmiando tra l'altro una cifra consistente:
Don Oreste Benzi chiede al Governo
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gio 3 gen 2002 19:45 ~ ultimo agg. 00:00
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“per la loro reclusione – afferma infatti don Benzi – lo Stato sostiene un onere finanziario di circa sette miliardi di lire al giorno (circa 480 mila per ogni
detenuto), mentre la spesa che lo Stato dovrebbe affrontare se fossero inseriti in comunità sarebbe di circa 900 milioni di lire (circa 70 mila lire al giorno per ogni accolto in comunità)”.
Don Benzi segnala anche un altro problema: lo Stato paga la tariffa prevista alle strutture di recupero prima che venga emessa la sentenza definitiva, mentre successivamente delega tale compito alle Asl “con tutte le difficoltà di subentro e continuazione del finanziamento del percorso terapeutico
intrapreso”; e le difficoltà di collegamento tra gli organi competenti del Ministero della Giustizia e quelli del Ministero della Salute (le Asl) “costringono in diverse situazioni le comunità terapeutiche a permettere agli utenti già inseriti di continuare il percorso a loro completo carico economico, che non possono sostenere”.
Don Benzi indica poi “una seconda enorme ingiustizia che va cancellata” e cioè che “solo al Sert è riservata la possibilità di certificare lo stato di tossicodipendenza” e quindi di permettere l’inserimento nelle comunità di recupero dei detenuti che possono benificiare della misura sostitutiva di affidamento in prova ai Servizi sociali: “Lo stesso ministro Sirchia – ricorda don Benzi – recentemente ha promesso di superare tale discriminazione”.
Il terzo “atto di giustizia” che l’Associazione Giovanni
XXIII chiede al Governo è che ogni comunità convenzionata o
accreditata che viene a contatto con tossicodipendenti abbia anche la possibilità di inserirli immediatamente nella struttura e di ricevere il contributo statale: “Oggi invece, se la Comunità accoglie direttamente i tossicodipendenti, non riceve alcun contributo perché prima deve inviarli al Sert. Ma mentre vanno al Sert si perdono – osserva Don Benzi – e in molti casi non ritornano più”.