L'assessore Stefano Pivato al Filo Diretto su strutture, eventi e progetti


l’hardware è costituito dalle strutture, i “contenitori” della cultura: su di loro l’assessore intende lavorare con una politica di valorizzazione del teatro degli Atti, e dell’intero complesso degli Agostiniani, il restauro della Rocca Malatestiana, l’anfiteatro, la conferma dell’attenzione alla biblioteca, molto utilizzata e contesa, vista la crescita della popolazione studentesca con l’arrivo degli studenti universitari.
Pivato ha ribadito l’importanza di uno spazio privilegiato come il museo della città, per il quale i lavori inizieranno entro l’anno in corso, con la posa della prima pietra per l’ala imperiale del museo, di cui è stato anche nominato il direttore scientifico, il prof. Stefano Braccesi. Il software della cultura sono gli eventi: dalla conferma della Sagra Malatestiana in crescita, al calendario estivo agli Agostiniani, alla creazione di un cartellone teatrale al teatro degli Atti, al sostegno al film di Luciano Ligabue, girato a Rimini, che sarà presentato al cinema Cors, martedì prossimo in anteprima nazionale.
Poche parole a proposito del teatro Galli “Troppo importante per un assessore solo; è un tema per tutta la giunta”, ha commentato Pivato. L’assessore non ha poi smentito l’ipotesi che Rimini torni ad essere sede di un festival del cinema, ma solo a precise condizioni: il festival si potrebbe fare, ma per avere un evento di buon livello è necessario un budget di spesa adeguato, magari con il concorso degli imprenditori – spiega Pivato – come accade già a Cesena, Forlì e soprattutto a Ravenna.