In 3mila ieri al presepe vivente di San Lorenzo


infatti le offerte raccolte nel corso del Presepe sono andate per il progetto concordato dalla Caritas riminese ed il Patriarcato di Gerusalemme.
La splendida Villa des Vegers, un patrimonio di arte, natura e cultura, incredibilmente sconosciuto alla gran parte dei riminesi, ha fatto da sfondo alle 28 scene che compongono il Presepe di San Lorenzo, una grande rappresentazione che si svolge secondo le caratteristiche del teatro di strada, con 145 attori e figuranti, che recitano fra la gente e dove il pubblico viene coinvolto e diventa in qualche modo partecipe. Di grande effetto quest’anno la scena in cui i romani uccidono un ragazzo palestinese, una specie di “flash” sul dramma dell’Intifada. Fra le immagini più spettacolari lo scontro nella notte, fra i fuochi della battaglia, fra romani e zeloti.
Il Presepe si è poi concluso nella chiesa parrocchiale, dove Gesù (l’ultimo nato della parrocchia, un bimbo di un mese) è nato fra megaproiezioni incrociate che hanno rappresentato gioie e dolori, speranze e drammi di questa umanità all’inzio del terzo millennio. Fra le immagini più “forti” proprio quelle riferite al dramma palestinese.
Come gli altri anni il Presepe Vivente si è avvalso della regia di Pasquale D’Alessio e della partecipazione di TeatroPer, oltre che della presenza del coro gospell PastiglieWalda.
L’iniziativa cui ha aderito il Quartiere 6, è stata resa possibile dalla quasi totale partecipazione della popolazione di san Lorenzo in Correggiano, dalla disponibilità della proprietà della Villa del Vergers e dal contributo della Banca di Credito Cooperativo di Ospedaletto.