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Nazionale

Gambini il 14 dicembre digiunerà per la pace e il dialogo tra i popoli

In foto: Anche Sergio Gambini aderirà alla giornata di digiuno per la pace ed il dialogo tra i popoli, proposta da Papa Giovani Paolo II.
Anche Sergio Gambini aderirà alla giornata di digiuno per la pace ed il dialogo tra i popoli, proposta da Papa Giovani Paolo II.
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mar 4 dic 2001 18:55 ~ ultimo agg. 00:00
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Il parlamentare riminese ha deciso di aderire “per lo straordinario valore simbolico, al quale proprio perché laico, sento di dover partecipare. – scrive Gambini in una nota – La Sua testimonianza mette in primo piano la sfida centrale cui è di fronte l’umanità all’esordio del terzo millennio: la questione della tolleranza, della convivenza, del dialogo, ed io aggiungo della contaminazione tra le culture, le tradizioni e i valori dei popoli del nostro pianeta.
La proposta del Papa si basa su un modello nuovo di relazioni tra i popoli e le culture, poggia sul rispetto reciproco e sull’idea solidale del futuro. Un’idea che oggi è al centro del dibattito politico, economico e sociale, quando si parla di globalizzazione. Un’idea di tolleranza e di rispetto reciproco che non può essere piegata nemmeno dalle più brutali manifestazioni di odio etnico e religioso di cui siamo stati allibiti spettatori.
Il 14 dicembre diventa una giornata di riflessione. L’astenersi dal cibo è un piccolo segno di impegno perché i problemi che allontanano le culture e le rendono schiave dell’intolleranza siano rimossi. Li conosciamo questi problemi, sono la fame, l’ignoranza, la schiavitù che lega una parte del mondo, la più grande e popolosa, all’altra, in un doloroso rapporto dal quale non riesce a svincolarsi per crescere e svilupparsi.
Là dove c’è povertà più facilmente alberga l’odio, l’intolleranza, molto più facilmente si riesce a fare del fanatismo religioso, culturale o politico, una bandiera dietro la quale ciascuno può dimenticare le proprie miserrime condizioni. Questa mia piccola testimonianza vuole essere un contributo perché il messaggio possa essere quanto più possibile raccolto nella nostra comunità, anche da coloro che come me non sono credenti”.