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Contro la riforma Moratti insorgono gli studenti riminesi

Per domani mattina è prevista in piazza a Rimini una manifestazione con tutte le scuole. Nel mirino della protesta la nuova normativa che trasformerebbe i consigli d’istituto in consigli d’amministrazione, con minor rappresentanza studentesca, e i buoni scuola per le famiglie che spendono più di 400mila lire al mese per l’istruzione del figlio. “Questa ultima proposta – spiega Emiliano Battistini rappresentante degli studenti del liceo Einstein, il primo istituto a decidere per l’autogestione – non aiuta in nessun modo gli studenti delle scuole statali, perché nel tetto delle 400mila non sono compresi libri, trasporti e mense. E’ invece indirettamente un finanziamento alla scuola non statale, dove la spesa mensile per famiglia, a causa della retta scolastica supera la cifra stabilita”.
Ma sentiamo le motivazioni dell’agitazione dalla voce dello stesso Emiliano.

Un caso particolare c’è stato segnalato dall’Istituto per Geometri di Rimini Odone Belluzzi dove gli studenti sono, da questa mattina, in autogestione, ma dove è stato interdetto dal preside agli insegnanti di partecipare al lavoro di informazione nelle classi. Il preside Antero Bambace, con una circolare, ha infatti invitato il corpo docente a non “colludere con le agitazioni studentesche”, perché “vista l’irrilevante partecipazione allo sciopero proclamato recentemente dai sindacati risulta che la maggior parte degli insegnanti sono a favore delle politica governativa in tema di scuola.” I docenti, contattati, si sono riservati di intervenire con un loro documento.

E le scuole non statali, come si trovano in questo momento? Sono indirettamente nel mirino della contestazione degli studenti, perché la riforma Moratti prevede con i buoni scuola un’agevolazione alle famiglie che scelgono la scuola non statale. Ne parliamo con il preside del Liceo Classico non statale di Rimini Dante Alighieri, Claudio Minghetti.