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Quarto attacco molotov in pochi giorni. Incendi con frequenza record

La lunga sequenza è iniziata lunedì 22 ottobre: nella ditta Siri di Santarcangelo un’autocisterna ha preso fuoco mentre stava travasando del solvente: illeso il conducente, ma le forze congiunte di Vigili del Fuoco e Carabinieri hanno avuto ragione delle fiamme solo dopo più di un’ora, con i controlli dell’Arpa proseguiti anche nella giornata seguente.
Nella stessa giornata ignoti hanno appiccato il fuoco in un parcheggio di un condominio in via Fiandra a Rimini, danneggiando cinque auto, e un incendio è scoppiato anche alla fabbrica di cucine Sarila di San Giovanni in Marignano.
Nella notte tra il 25 ed il 26 ottobre, le fiamme hanno colpito la sede del negozio di vendita e riparazione moto di via Lagomaggio a Rimini. A provocare l’incendio in questo caso è stata una bottiglia molotov lanciata all’interno del negozio. Qualche ora prima un’altra bottiglia molotov era stata lanciata contro una autovettura parcheggiata in Via Otello, mentre a Misano Adriatico è andata a fuoco, sempre per dolo, una Y10 in Via Tintoretto.
Il giorno dopo toccò al bar “Tibidao” di Bellaria: in questo caso pare non si sia trattato di incendio doloso. I danni ammontano a mezzo miliardo, con le fiamme che si sono propagate anche all’hotel adiacente, annerendo tutte le stanze dei cinque piani d’albergo.
Nella notte tra il 29 ed il 30 ottobre l’ormai battezzata “banda delle molotov” ha preso di mira la concessionaria Volvo Flaminia Auto: anche in questo caso danni ingenti, che superano 300 milioni.
Le fiamme infatti hanno distrutto due Porsche Boxter e danneggiato una Porsche Carrera ed una Fiat Palio.
Gli inquirenti hanno escluso che dietro ai due incendi alle concessionarie ci sia la mano del racket o del pizzo.