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Il vicecomandante Fazzioli all’investitore di Samanta: ‘Costituisciti’

è stata investita da un’auto, al margine della strada, mentre raggiungeva la sua auto, parcheggiata un centinaio di metri su via Mirandola, verso via Marecchiese. Samanta, commessa in una oreficeria, colpita dall’auto in corsa, è caduta nel fosso che costeggia la strada, dove l’hanno trovata gli amici che l’attendevano per rientrare a casa. La ragazza è deceduta sul colpo.
Non si sa nulla dell’investitore, a bordo di un’auto scura. A poca distanza, circa due chilometri, è stata data alle fiamme pochi minuti dopo l’incidente, introno alle 5.35, una Uno rossa: ma secondo gli inquirenti, non coinciderebbero alcuni particolari tra questa auto e alcuni ritrovamenti sul luogo dell’impatto.
Quello di Samanta è negli ultimi mesi, il terzo incidente dove l’investitore non si è fermato a soccorrere la vittima. Il primo caso fu l’incidente che provocò la morte di Pauli Jakko Hirvi, il 21 giugno scorso, travolto sul lungomare da un’auto condotta da un giovane bosniaco mai identificato, un’auto che correva in gara con un’altra per una assurda competizione.
Il secondo incidente, il 24 giugno, costò la vita a Serena, che fu fatta cadere, forse da uno scooter che non fu mai identificato, sulla strada di Santarcangelo.
L’appello del Vicecomandante della Polizia Municipale Leonardo Fazzioli al pirata della strada è di costituirsi al più presto, per dare un segnale di dignità, in risposta al dolore della famiglia di Samanta, e non solo per timore delle pene che la legge prevede.
Pene, che, ricordiamo, sono particolarmente severe in quanto i reati commessi dal pirata della strada sono penali: si tratta di “delitto” agli effetti della legge, per non essersi fermato e non aver prestato soccorso. La morte della vittima porta automaticamente anche l’imputazione per concorso in omicidio.
Ma chi ha investito Samanta, a parere del Vicecomandante Fazzioli, non può ignorare il richiamo della propria coscienza.
(foto “corriere romagna”)