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Rimini

2002 anno di svolta per la Fiera. E si ipotizza una futura fusione con Bologna

In foto: Il 2002 anno di svolta per la Fiera di Rimini perché segnerà il passaggio da fiera di medie dimensioni a fiera di grandi dimensioni. Entro la prossima primavera dovranno essere inoltre compiuti tutti gli atti per il passaggio a società per azioni. Dopo la trasformazione si passerà alla fase della privatizzazione e il presidente dell’Ente Fiera, Lorenzo Cagnoni, non esclude che nel giro di qualche anno ci possa essere una fusione con l’ente Fiera di Bologna.
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<img src=images/fiera.JPG border=0 align=left width=120>Il 2002 anno di svolta per la Fiera di Rimini perché segnerà il passaggio da fiera di medie dimensioni a fiera di grandi dimensioni. Entro la prossima primavera dovranno essere inoltre compiuti tutti gli atti per il passaggio a società per azioni. Dopo la trasformazione si passerà alla fase della privatizzazione e il presidente dell’Ente Fiera, <a href=audio/2001novembre/06.11.cagnoni2.ra>Lorenzo Cagnoni</a>, non esclude che nel giro di qualche anno ci possa essere una fusione con l’ente Fiera di Bologna. <br><a href=http://www.riminifiera.it target=_blank>www.riminifiera.it</a>
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mar 6 nov 2001 16:27 ~ ultimo agg. 00:00
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“I dati del 2001 si commentano da soli: – attacca Cagnoni nell’incontro con la stampa per la presentazione del bilancio consuntivo 2001 e di previsione 2002 – un utile lordo di 16 miliardi 452 milioni. Il rapporto percentuale tra utile lordo e volume di produzione si assesta su livelli straordinari, che non hanno eguali in Italia. E’ un risultato che va al di là di ogni più rosea aspettativa. Non guardate i segni meno degli ultimi due anni: sono dovuti agli ammortamenti straordinari”.

Fiera di Rimini dunque in forte crescita, secondo il suo presidente: “Mondonatura, Ricicla, Sun, ma anche la fiera delle Attrezzature Alberghiere dipingono insieme un paesaggio di forte crescita, tanto più importante se messo in relazione con la situazione internazionale, che presenta elementi di apprensione che hanno risvolti anche nell’universo fieristico. Alcune fiere internazionali hanno previsto ribassi di un buon 15%. Noi andiamo in controtendenza e mi chiedo quali risultati avremmo presentato se la situazione internazionale fosse stata rassicurante.
Il 2002 misura la credibilità del nostro business plan redatto tre anni fa e relativo al quinquennio 2000-fine 2004. I primi tre anni dimostrano, con i consuntivi del 2000 e del 2001 e con il preventivo del 2002, corrispondenza, evidenziando persino una certa prudenza”.
Il 2002 viene definito da Cagnoni anno di svolta: “E’ l’anno in cui rientra Tecnargilla, dopo due edizioni a Verona (’96 e ’99), e ritorna a Rimini in grande stile (nell’ottobre 2002, ndr). Si tratta di una fiera leader nel mondo, che aveva rappresentato uno dei motivi del nuovo quartiere fieristico. Nel 2002 ci sarà anche il SIB, e sarà l’anno del consolidamento di tutte le altre manifestazioni, a partire dal SIGEP, che si attesterà a poco meno di 30mila metri quadri. Il margine operativo per il 2002 è di 33 miliardi 406 milioni. Lo dico con orgoglio e sono convinto che chiuderemo il 2002 con questo risultato, se non con qualcosa in più”.
Cagnoni si sofferma poi sull’indotto delle manifestazioni fieristiche, dicendo che i numeri di fatturato creano un moltiplicatore esterno straordinario: “ogni lira si trasforma in 10-12 lire all’esterno. Si sentono già – aggiunge Cagnoni – i primi e i secondi sintomi di sofferenza quando due eventi si sovrappongono”.
Come procederà il piano di ampliamento del quartiere fieristico? “Questo sarà contemplato dal business plan decennale. – risponde il presidente dell’Ente Fiera – Prevedo che ci siano due grandi quote di sviluppo, il lato ovest e il lato est. Uno sarà completato nell’ottobre del 2005, l’altro nel 2007, in modo da portare il quartiere da 42-43mila metri quadri netti a 78mila”.
Che fine farà la vecchia fiera? “Per quell’area abbiamo previsto entrate pari a 39 miliardi di lire. Nelle nostre previsioni queste entrate compaiono nel 2004”.
Si parla poi della questione Palacongressi: “Non tocca a me dare dei voti. – dice in merito Cagnoni – Gli interventi che sento in questi giorni hanno tutti come tema l’urbanistica, ma l’urbanistica non è l’unico problema e soprattutto non è il problema sostanziale. La nostra proposta è strutturata, organica e completa. Il nostro piano può rappresentare un esempio in campo nazionale, perché prevede un modesto intervento del pubblico, un contenuto motore a livello immobiliare e un rendimento di gestione. Non importa dove sorgerà il palacongressi, l’importante è che non vinca il partito degli inconcludenti. Perciò stimoleremo la discussione tra i tre soci: Provincia, Comune e Camera di Commercio”.

L’11 dicembre si terrà a Rimini il congresso dell’EFI, l’associazione nazionale di tutte le fiere italiane.