“E’ opinione condivisa da molte Ong – sottolinea Ferrante –
che si voglia mettere una pietra sopra il summit. Il nuovo
spostamento di sede – spiega Ferrante – ma soprattutto una macchina
organizzativa che non ha ancora mosso un minimo passo sono
segnali evidenti di una scelta inaccettabile, di un voler
rimandare a data da destinarsi i temi del cibo, del lavoro,
dell’acqua che sono anche al centro della marcia della pace
Perugia-Assisi”.
Il direttore di Legambiente sottolinea inoltre che il vertice è una tappa fondamentale per un ‘new deal’ politico che nei paesi in via di sviluppo assicuri una migliore qualità della vita, promuova migliori condizioni sanitarie, renda più certi i diritti umani riducendo quel disagio socio-economico che può essere strumentalizzato dalle
organizzazioni terroristiche”.