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Coriano

Meeting a San Patrignano: Fini annuncia Dipartimento nazionale lotta alla droga

In foto: “Otto anni di politica ambigua sulla droga”, che hanno portato a “una situazione scandalosa”: non ha usato eufemismi, Andrea Muccioli, coordinatore della comunità di San Patrignano fondata dal padre Vincenzo, nel discorso che ha aperto oggi la seconda giornata del meeting internazionale Rainbow, alla settima edizione.
<img src=images/politici/fini.gif border=0 align=left> “Otto anni di politica ambigua sulla droga”, che hanno portato a “una situazione scandalosa”: non ha usato eufemismi, Andrea Muccioli, coordinatore della comunità di San Patrignano fondata dal padre Vincenzo, nel discorso che ha aperto oggi la seconda giornata del meeting internazionale Rainbow, alla settima edizione.
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ven 26 ott 2001 18:45 ~ ultimo agg. 00:00
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Muccioli ha criticato la mancanza di una azione coordinata, ha proposto la creazione di centri che siano punto di incontro fra genitori, e adulti con i ragazzi, che sono “troppo spesso abbandonati a se stessi”, ha dichiarato. Si è schierato apertamente a favore della scelta annunciata dal vicepresidente Fini, di istituire un dipartimento nazionale per la lotta alla droga. Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, ha inviato un messaggio al meeting di Rainbow: nel quale definisce l’impegno delle associazioni nella lotta alla droga un segno di speranza, in un mondo “oggi condizionato dal terrore, dalla guerra e dalle grandi difficoltà economiche”. A rappresentare l’ONU, è presente a San Patrignano Pino Arlacchi, vice di Kofi Annan, e direttore dell’Agenzia antidroga delle Nazioni Unite. Arlacchi ha smentito con forza, definendola “una leggenda malefica e falsa” l presunto finanziamento da parte dell’Onu ai talebani afgani, esibendo dati secondo i quali la politica antidroga dell’Onu ha portato alla riduzione del 91% delle coltivazioni di oppio in Afghanistan, riducendo la produzione, che rappresentava il 67% dell’oppio prodotto nel mondo, da 3.176 a 186 tonnellate, e questo, senza fare alcuna concessione al regime talebano. Ma secondo Qasim Zamani, medico afgano che ha fondato nel ’91 in Pakistan l’unica comunità di recupero esistentente per i profughi afgani tossicodipendenti, ci sono ancora oltre 400 laboratori di raffinazione dell’oppio lungo il confine tra Pakistan e Aghanistan. A Rainbow è intervenuto anche il gen Nazarov, capo delle forze antidroga del Tagikistan, che sorveglia le frontiere afgane, e ha dichiarato che la guerra non ha fermato i flussi della droga.
Pino Arlacchi ha ribadito che la lotta alla droga è una battaglia che si può vincere; e ha approvato la scelta del Governo italiano di creare l’unità antidroga, a capo della quale sarà il prefetto Sotgiu, che ha già collaborato con l’agenzia ONU. Il premio di rainbow è stato assegnato a Simon Peres, perché, si legge nella motivazione “testimone coerente e coraggioso dei principi universali della pace e della fratellanza tra gli uomini”. Peres visitò San Patrignano lo scorso settembre, Antonietta Muccioni, vedova di Vincenzo, ha consegnato il premio a Ivrl Verbi, consigliere del ministro degli esteri israeliano. Nel messaggio di ringraziamento, Peres afferma che la dipendenza dalle droghe è il malanno che mina il tessuto sociale e il benessere dei giovani, e che non ci sarà vera speranza di un futuro migliore finché il potere distruttivo delle droghe non sarà riconosciuto come uno tra i primi problemi mondiali da affrontare.

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