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Sarà la Riviera a ospitare i delegati del vertice Fao?

Il trasporto da Roma per la carica degli ottomila, si potrebbe garantire con un ponte aereo militare, a spese dei Paesi ospiti; e per Rimini, sarebbe occasione non solo di lavoro, in una settimana collocata in un periodo normalmente poco attivo, ma il vertice potrebbe rappresentare anche una interessante vetrina internazionale, in vista di prossime occasioni simili. A sostenerlo è l’onorevole Giampaolo Bettamio, senatore di Forza Italia, che dopo aver lanciato la proposta, ora chiama in causa il Sindaco e gli amministratori locali, che hanno valutato l’idea. Giampaolo Bettamio al nostro microfono:

Nel pomeriggio il sindaco di Rimini Alberto Ravaioli e il presidente della Provincia Fernando Fabbri sono intervenuti con una nota, dichiarando che Rimini avrebbe i requisiti necessari per prendere in considerazione la proposta, ma ribadendo la necessità che iniziative di questo tipo abbiano una preparazione accurata e completa e non siano organizzate in modo estemporaneo. Queste le parole di Fabbri e Ravaioli:
“Rimini e la provincia di Rimini rappresentano un territorio naturalmente vocato all’ospitalità. Il numero e la varietà delle strutture alberghiere presenti, la diffusione capillare dei locali pubblici, la portata delle bellezze naturali e artistiche, la disponibilità degli operatori turistici fanno di questa terra l’ideale vetrina per accogliere eventi la cui eco superi i confini regionali e nazionali.
Una considerazione rafforzata dalla dichiarazione solenne firmata a fine ’98 da tutti i sindaci della provincia che vuole Rimini’ città della pace, della cooperazione e della solidarietà’.

Dunque Rimini è nei fatti tra le località più accreditate in Italia per farsi carico della parte logistica di manifestazioni di grande impatto. Sempre che- è bene specificarlo- questo genere di eventi si sviluppino intorno a un’organizzazione che non può essere improvvisata o messa in piedi all’ultimo minuto sulla scorta dell’entusiasmo e dell’emozione.
Il vertice Fao in questo senso avrebbe bisogno per la sua complessità e per i problemi che pone a livello organizzativo di un lavoro di preparazione capillare, approntato in ogni suo più piccolo aspetto e soprattutto concertato per tempo da tutti i soggetti interessati, a partire dagli enti locali.
Saltare anche uno di questi passaggi significherebbe infatti porre le basi per un’organizzazione imperfetta e per questo rischiosa innanzitutto dal punto di vista del ritorno dell’immagine. Comunque sia, ben vengano iniziative di questa portata, a patto che non si risolvano solamente in dichiarazioni estemporanee”.