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Qui non si spedisce più

Presi in contropiede, gli amministratori hanno fatto fronte comune contro una chiusura definita “penalizzante, che creerà un vero e proprio disservizio, del quale ne pagherà le maggiori conseguenze la popolazione anziana, considerata l’insufficienza dei servizi di trasporto pubblico”.
La Comunità Montana ha firmato ordini del giorno inviati prontamente a Provincia e Ministero, ma sulla possibilità di riaprire sono in pochi a crederci.
“Aspettiamo la risposta del Ministero, ma se le cose dovessere proseguire su questo binario occorreranno azioni giudiziarie per contrastare provvedimenti iniqui” è il monito di Goffredo Polidori.
Il sindaco di Sant’Agata Feltria non sa darsi pace, anche alla luce dei dati alla mano. Dei 12 uffici postali soppressi in provincia, ben cinque sono ubicati lungo il Marecchia.
“È inspiegabile l’atteggiamento della Direzione delle Poste di non voler ricercare soluzioni accettabili possibili, di fronte anche alla disponibilità degli enti locali di collaborare”.
Sul piatto, la Comunità Montana mette il pagamento degli affitti degli uffici e forme di razionalizzazione. Le Poste, però, da questo orecchio non ci sentono.
Il ricorso al Tar delle amministrazioni a questo punto non è una chimera, soprattutto dopo il voltafaccia operato dal servizio postale. E chissà che qualche posta privata non decida di inerpicarsi, borsone alla mano, per consegnare lettere e pacchi nel Montefeltro sguarnito…

Paolo Guiducci