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Omicidio Hirvi: si costituisce il pilota di una delle Porsche

Il giovane, sposato con tre figli e proprietario insieme al padre di una pensione a Torre Pedrera, era alla guida della seconda Porsche e su di lui pendeva un ordine di cattura per avere permesso la fuga al cugino Omer Hailovic, che con la sua auto aveva travolto Hirvi. Oggi Sefkija, accusato di favoreggiamento, ha detto al giudice di essere fuggito dal luogo dell’incidente per paura della reazione della gente ed ha negato di avere fatto salire il cugino sulla propria auto per permettergli la fuga. L’uomo ha ammesso che le due auto, partite da un pub di Marina Centro e dirette alla discoteca Mon Amour, viaggiavano a forte velocità ma ha negato che stessero gareggiando. Anche il cugino, accusato di omicidio colposo, starebbe pensando di costituirsi. La Polstrada di Rimini era riuscita a stringere il cerchio intorno ai due, che fanno parte di un ricco clan di bosniaci che commercia in auto in Olanda, e a ritrovare la Porsche nera di Sefkija nel garage di un hotel di Milano, dove c’erano altre auto di grossa cilindrata tenute a disposizione del clan. La Polstrada di Rimini riascolterà nei prossimi giorni i testimoni dell’incidente.