Indietro
menu
Rimini

Comportatevi come il buon Samaritano: l'appello del Vescovo ai corpolesi

In foto: L’immagine più forte della lettera è quella del Buon samaritano, che richiama all’unico modo corretto di porsi nei confronti della famiglia Rom: il Vescovo di Rimini, Mons. Mariano de Nicolò, ha scritto oggi pomeriggio una lettera al parroco di Corpolò, don Nicola Spadoni, con la richiesta di leggerla ai fedeli durante le messe dei prossimi giorni.
L’immagine più forte della lettera è quella del Buon samaritano, che richiama all’unico modo corretto di porsi nei confronti della famiglia Rom: il Vescovo di Rimini, Mons. Mariano de Nicolò, ha scritto oggi pomeriggio una lettera al parroco di Corpolò, don Nicola Spadoni, con la richiesta di leggerla ai fedeli durante le messe dei prossimi giorni.
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
mar 14 ago 2001 19:55 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Una lettera che fa il punto su quanto accaduto nei giorni scorsi, stigmatizzando il “clamore eccessivo” delle proteste, per l’arrivo della famiglia Rom su un territorio dove, il Vescovo scrive, appare possibile la graduale integrazione, mediante l’inserimento dei bambini a scuola, dei ragazzi nella formazione professionale e del capofamiglia nel lavoro.
La lettera del Vescovo ripercorre anche le tappe che hanno condotto alla vendita del terreno da parte dell’Istituto per il sostentamento del Clero, chiarendo il rapporto con il rapporto con l’iniziativa del Comune, che rimane titolare del progetto, e protagonista nelle scelte da effettuare, anche se la Diocesi ne ha condiviso lo spirito per un “non eludibile senso di umanità”.
Infine, la lettera che sarà letta ai corpolesi, conclude con l’auspicio che la parrocchia di Corpolò, non manchi di essere al centro dell’opera di pacificazione tra la gente, e comportarsi con la famiglia Rom con quella premura, conclude il Vescovo, che è tipica dei discepoli di Gesù.
Chi ha orecchie per intendere, intenda.