Caso nomadi Corpolò, interviene il consigliere Mirella Venturini


Santarcangelo di R., 29 agosto 2001
Nel 1988, quando venne approvata la legge regionale n. 47, si diceva che con l’imprimatur definitivo del Commissario di Governo acquistava efficacia una complessa norma che, ispirata alla volontà di garantire parità di diritti e doveri alle popolazioni nomadi, avrebbe dovuto favorire l’insediamento, la scolarizzazione, l’accesso alle strutture sanitarie, alla formazione professionale…
Le cose in questi anni – come dimostra la vicenda della famiglia che vorrebbe trasferirsi definitivamente a Corpolò -, sono andate diversamente.
In questi anni – e anche in questi giorni – ho sentito spesso gridare “gli zingari non passeranno; via i ladri dalla nostra terra”, quasi che tutti i nomadi dov’essero essere ladri per forza. Sarebbe come se, forzatamente e perversamente, dicessimo che tutti i pubblici amministratori sono ladri, sol perché alcuni si sono dimostrati di mano lesta, più pericolosi dei nomadi rimanendo spesso, a differenza degli ultimi, impuniti.
Le prese di posizione di questi giorni non fanno onore a nessuno, a dimostrazione che in questa nostra terra, santarcangiolese compresa, famosa in passato per ben altra generosità, in cui oggi gli uomini si trovano a gestire un cuore a forma di salvadanaio, è molto difficile trovare chi accetti di vedere nei nomadi, anche in una sola famiglia, Rom o Sinti che siano, un uomo, una donna, un bambino… o sei bambini.
Lo svolgersi di questa brutta vicenda, tutt’altro che conclusa, ripropone ai nomadi – al di là di certe affermazioni ipocrite sull’integrazione – l’alternativa di sempre: andarsene o essere perseguitati. Alternativa proposta da uomini che, non solo in rapporto ai nomadi, rifiutano di fare i conti con le “differenze” di cultura e origini, che hanno smarrito – o non hanno mai posseduto – indipendentemente dal colore politico di appartenenza, concetti preziosi di libertà e rispetto per l’uomo.
Razzisti puri, o razzisti democratici? Per me non v’è nessuna differenza. La differenza sta solo nella capacità o meno di camuffare i propri sentimenti o non-sentimenti, aggrappandosi a furbizie di basso profilo.
Personalmente sarò sempre contro le regole di questo assurdo gioco, dalla conclusione del quale nessuno esce indenne: né politicamente, né, tanto meno, umanamente.
Mirella Canini Venturini
Consigliere comunale della
Lista Verde Alternativa di
Santarcangelo di Rom.