Indietro
menu
Provincia

Abusivismo, tempo di bilanci

In foto: Tempo di bilanci per l’abusivismo commerciale in Riviera. Amilcare Genovese, capo della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini ha reso noti questa mattina i dati relativi alla seconda metà di Agosto.
Tempo di bilanci per l’abusivismo commerciale in Riviera. Amilcare Genovese, capo della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini ha reso noti questa mattina i dati relativi alla seconda metà di Agosto.
di    
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
ven 31 ago 2001 12:42 ~ ultimo agg. 00:00
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

L’attività di contrasto all’abusivismo, coordinata dalla Questura, ha visto operativi gli agenti della polizia di Stato, i carabinieri, la guardia di finanza, la capitaneria di porto e la polizia municipale delle 5 località rivierasche. In questi ultimi quindici giorni sono state compiute 72 operazioni di contrasto, che hanno portato alla rilevazione di 34 violazioni amministrative e 34 sequestri, per un valore approssimativo della merce requisita di 46 milioni e 200mila lire. Sono stati 112, invece, i rinvenimenti di merce abbandonata, per un valore di 151 milioni e 840mila lire, e 17 le violazioni di tipo penale, che hanno cioè portato al sequestro di merce contraffatta per 88milioni e 730mila lire. Infine sono stati 3 i negozi, i laboratori e le case controllate. In totale gli oggetti requisiti ai commercianti abusivi sono stati 24mila 851. I controlli hanno anche portato all’arresto di una persona, all’avvio delle indagini per 8 persone e a 12 provvedimenti di espulsione.
Delle 69 persone che sono state controllate 68 sono straniere, una sola italiana. La città della costa in cui gli agenti sono stati maggiormente impegnati è stata Cattolica.
Ma poi la merce sequestrata ai commercianti abusivi che fine fa? “Per quello che riguarda la merce confiscata in sequestri amministrativi- ci ha spiegato Amilcare Genovese – viene depositata in magazzini, per lo più comunali e dopo un periodo di giacenza viene messa all’asta o donata ad enti di beneficenza.
Diversa la situazione per la merce contraffatta, sulla quale pende una confisca penale. Questi oggetti, dopo essere stati confiscati sono destinati alla distruzione.” La zona della provincia più battuta è stata Cattolica, soprattutto la zona tra i bagni 75 e 76, al centro di numerosi esposti presentati dalla proprietaria di uno stabilimento balneare.