fa ancora discutere il divorzio Aeradria-Ryanair



Le associazioni, in un comunicato redatto dopo l’incontro, esprimono preoccupazione per la perdita del collegamento con Londra. Come mai –si legge- non sono state compiute tempestive azioni per sostituire in corsa la Ryanair? Se la rottura era preventivata, non sarebbe stato logico aprire contatti con altre compagnie? Il rischio è concreto: diversi mesi senza un’alternativa. E come mai altri aeroporti –prosegue il comunicato- continuano a mantenere cordiali rapporti con la stessa compagnia? Viene da pensare che la questione potrebbe avere altri risvolti: non è che l’aeroporto riminese paga ancora dazio a una politica regionale degli aeroporti che vede il nostro scalo come fumo negli occhi? Come mai il sistema regionale non ha ancora trovato una soluzione a un problema che risale agli anni 80? A noi non è affatto chiaro –prosegue la nota redatta dalle associazioni- perché, nonostante l’invito del Presidente della Regione Errani a fare sistema, la Regione e l’APT non abbiano fornito il supporto opportuno inserendo la questione Ryanair fra i progetti promozionali prioritari. Tutto questo mentre l’Unione di Costa prevede per il 2002 investimenti di 350 milioni sul progetto Gran Bretagna.
Pierpaolo Bernardi, presidente di Aeradria e membro dell’Associazione Albergatori di Rimini, afferma che comunque la responsabilità di risolvere la situazione spetta a Aeradria. Bernardi ci fa il punto della situazione.