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Sport inclusivo, il punto con Melissa Milani (presidente Comitato paralimpico dell'Emilia Romagna)

In foto: Mirco Acquarelli al Premio Sport Rimini e Riccione Isolcasa 2018
Mirco Acquarelli al Premio Sport Rimini e Riccione Isolcasa 2018
di Roberto Bonfantini   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 21 apr 2018 07:25 ~ ultimo agg. 20 apr 13:01
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Una serata dedicata allo sport inclusivo. È quella proposta dal Lions club Rimini Riccione host lunedì 23 aprile alle ore 20, presso l’Hotel Litoraneo (viale Regina Elena, 22 – Rimini), dal titolo “Sport terapia e sport paralimpico: evoluzione della cultura sportiva per persone con disabilità”. Relatori Melissa Milani, presidente del Comitato paralimpico dell’Emilia Romagna, e gli atleti Davide Scazzieri e Mirco Acquarelli.

In previsione dell’incontro abbiamo fatto il punto con Melissa Milani sulla situazione dello sport inclusivo in Emilia Romagna.

Innanzitutto, com’è nata la serata di lunedì?
“Stiamo portando avanti iniziative di sostegno all’attività sportiva inclusiva già con un altro distretto dei Lions, che fa riferimento all’area Emilia e a La Spezia e con il quale sono diventate un service. Ho avuto modo di conoscere la presidente del Lions club Rimini Riccione host, Grazia Urbini, e abbiamo deciso insieme di organizzare questo incontro per sensibilizzare anche l’area della Romagna. Come presidente del Comitato paralimpico dell’Emilia Romagna mi piace ci sia omogeneità. Far conoscere il mondo paralimpico a tutti i distretti mi sembra una cosa culturalmente utile e interessante, vista anche la visibilità che gli atleti paralimpici hanno dato a tutto il movimento sportivo dei disabili”.

All’incontro di lunedì saranno protagonisti due atleti.
“Io farò di fatto da accompagnatrice a Davide Scazzieri e Mirco Acquarelli. Davide è un giocatore di tennis tavolo di interesse nazionale, ha partecipato anche alle Paralimpiadi di Londra 2012 in rappresentanza della delegazione italiana. Mirco è un giocatore di basket in carrozzina, che sta portando avanti da un anno la promozione di questo sport nella provincia di Rimini. Con la sua squadra, il Riviera Basket Anmil Sport Italia, sta giocando il campionato di serie B con ottimi risultati. Mi sembrava bello ci fossero rappresentanti sul campo. Porteranno le loro storie, che sono molto belle ed emozionanti”.

Come si inserisce l’Emilia Romagna nel contesto nazionale dello sport inclusivo?
“Siamo riconosciuti tra le tre-quattro regioni più prolifiche, più attive, che promuovono maggiormente le attività in tutti gli ambiti – risponde la presidente del Comitato paralimpico della nostra regione -. Sono molto orgogliosa di come sta promuovendo l’attività il Comitato paralimpico dell’Emilia Romagna. Proprio giovedì ho lanciato due progetti: uno coinvolge il mondo della sanità e prevede la presenza di un consulente paralimpico all’interno delle case della salute, l’altro è una App, che sarà possibile scaricare tra un paio di mesi al massimo, tramite la quale, attraverso il geolocalizzatore, ogni persona disabile potrà individuare sia gli impianti sportivi accessibili, senza barriere architettoniche, sia le società sportive che praticano attività con il mondo della disabilità. Si tratta di due iniziative sperimentali a livello nazionale, a dimostrazione del fatto che siamo molto attivi sul territorio sia a livello progettuale che promozionale”.

Quanti sono gli atleti con disabilità nella nostra regione?
“Non abbiamo dati certi. Ma se consideriamo che solo nel mondo della scuola ci sono circa 10mila ragazzi certificati e che circa il 5% della popolazione ha una situazione di disabilità, nella nostra regione parliamo di 5-6 milioni di persone che potrebbero afferire al nostro mondo. Sono ancora troppo pochi quelli che fanno attività”.

Com’è la situazione delle strutture in Emilia Romagna?
“Anche se la normativa nazionale prevede non ci siano barriere architettoniche c’è ancora molto da fare. Abbiamo dati che possiamo definire sconcertanti. Da alcune ricerche che abbiamo svolto solo il 17% delle palestre è accessibile al cento per cento. Già il fatto di puntare i riflettori sull’impiantistica attraverso la nostra nuova App speriamo vada a stimolare i proprietari delle strutture e la stessa regione, che ha dimostrato particolare attenzione nei confronti del nostro mondo. L’auspicio è che vengano abbattute le barriere di tutti gli impianti perché è un diritto di tutti accedervi”.