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Food Photography: quattro consigli per InstaLovers

In foto: food photography
food photography
di Sabrina Campanella   
Tempo di lettura lettura: 5 minuti
lun 30 apr 2018 08:05 ~ ultimo agg. 29 apr 21:20
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Come creare una photo-gallery vincente su Instagram? Sono stata a conoscere la food photographer Valentina Solfrini. Ecco le sue regole di base, i suoi consigli e i suoi segreti.

Uno degli aspetti più affascinanti del web, secondo me, è il ribaltarsi improvviso dei consueti paradigmi. Le nuove generazioni, ad esempio, spesso passano da essere studenti a essere insegnanti. E lo fanno al loro modo, easy, spontaneo, lontano anni luce da quello stile di comunicazione, rigida e accademica, che noi over 40, ricordiamo. Con semplicità condividono la propria esperienza in ambito digital, la mettono a disposizione di chi ha voglia di ascoltare e di imparare, a prescindere dalla data di nascita. Personalmente ho partecipato e partecipo spesso a giornate che mi consentano di imparare cose nuove, ma anche di conoscere persone nuove. Così, tra un’esperienza e l’altra, ho partecipato anche al corso di Food Photography per i social organizzato da Valentina Solfrini, una under 30 che ha molto da insegnare anche a me che potrei essere quasi quasi sua madre (!). Il suo account Instagram ValentinaHortus sfiora i 70mila followers.

insalate

Cristina Casadei e Nicole Poggi che preparano il pranzo da condividere con tutti i partecipanti al workshop

 

 

Una bella esperienza e una splendida giornata vissuta in un posto altrettanto meraviglioso. Valentina era ospite nella casa (e studio) della interior designer romagnola Cristina Casadei, co-autrice insieme a Nicole Poggi e Gianluca Nafta Camporesi del lifestyle book “Un anno in Romagna“, libro che amo e che ho messo nella mia libreria personale. Abbiamo iniziato con i consigli di Valentina, mangiato qualcosa tutti insieme, e proseguito con l’esperienza professionale di Nicole, esperta di branding proprio per il settore food. Ecco come è andata.

L’algoritmo di Instagram: come essere premiati

Se per Facebook il parametro fondamentale è la condivisione spontanea e immediata di contenuti (testi, immagini e video), l’algoritmo di Instagram funziona, in pratica, esattamente all’opposto. Il consiglio è quindi quello di evitare di postare immagini spontanee e scattate nel segno dell’immediatezza, perchè Instagram premierà anche la bellezza dei contenuti. E il primo segreto sta nel creare un progetto di visual storytelling armonico e coerente. Gli obiettivi principali per scattare una bella foto di food sono l’equilibrio cromatico, la cura dei dettagli, lo studio della luce. Ma andiamo per ordine.

fotografia di cibo

Uno scatto di Valentina Solfrini

 

Le regole della food photography per Instagram

1. Il colore

Prima regola: attraverso il colore si definisce il mood dell’immagine. Conseguentemente, la prima domanda da farsi è: meglio una photo-gallery virata sui colori caldi o sui freddi? La cromia dell’immagine poi, nel suo insieme, potrà e dovrà giocare sull’accostamento di colori complementari, oppure analoghi, coerentemente alla scelta fatta. Il consiglio di Valentina, per iniziare, è quello di preparare una palette delle principali quattro tinte che scegliamo per il nostro account. Per ispirarsi, un grande aiuto viene da Pinterest, la nota piattaforma social fotografica, dove, come consiglia Valentina, si possono creare dei mood-board personali di riferimento.

food photography set

 2. Il soggetto: avere le idee chiare

Seconda regola: è fondamentale scegliere qual è il soggetto di ogni immagine. Valentina spiega che prima di scattare è importante fermarsi a pensare cosa in realtà si intende fotografare. Solo successivamente ci si prepara a scattare. Non importa che il soggetto sia al centro dell’immagine , ma è invece necessario concedergli il suo giusto ruolo da protagonista nella foto, ad esempio facendo  attenzione che intorno ci sia sufficiente spazio vuoto intorno. Proprio come se fosse il leader di una band sul palco. Ogni elemento ulteriore deve essere solo di contorno, mentre – fa notare Valentina – una scena sovraffollata è uno degli errori più comuni. Nel disporre i vari elementi all’interno dell’immagine è opportuno, nell’insieme, tracciare una traiettoria visiva precisa, morbida e sinuosa o lineare e geometrica.

 

3. Gli sfondi, complici di un buon risultato

Terza regola: pensare anche al background perchè in ogni foto fa la sua parte e contribuisce a un buon risultato d’insieme. Non avete idee? Può funzionare, ad esempio un semplice ed economico cartoncino nero. In alternativa si possono recuperare vecchie campionature di legno o di ceramica dai rivenditori specializzati (ve le regaleranno, probabilmente, se gliele chiedete: spesso sono destinate al macero), utilizzare scarti di piastrelle o scampoli di lino, comperare ai mercatini di modernariato ripiani della cultura contadina o affascinanti ripiani. In ogni caso, investimenti a poco prezzo.

La foto di cibo realizzata da me durante la giornata con Valentina. In alto Valentina Solfrini che prepara il set

4. I dettagli, in gergo props

Quarta regola: costruire il set. Se invece che di fotografia stessimo parlando di cinema, i props sarebbero gli oggetti di scena. Per la food-photography la scelta dei dettagli utili a dare carattere all’immagine è ampia. Si va dai pepi di vari colori, alle foglie, ai semi, ai fiori, fino agli ingredienti stessi utilizzati nella preparazione del piatto. Si possono sminuzzare, tritare e spargere, o lasciare interi e disporli scientificamente sul set. Attenzione perchè sono fondamentali, esattamente come quando si parla di look, per dare stile e personalità all’immagine.

Tirando le somme, cos’è la food photography?

Per concludere, la food photography è design. Richiede tecnica, buon gusto, stile e creatività. E, come ci ricorda Valentina il pensiero laterale non è mai da trascurare, anzi. Date un’occhiata alla sua pagina Facebook Hortus Natural Cooking /Valentina Solfrini.

Hortus, una storia di cibo tutta italiana

Sul suo blog invece Valentina, come anche sul canale Cucina del Corriere.it, ci pubblica le ricette che le hanno insegnato sua mamma e sua nonna. Sono buone, semplici, naturali  e facili da copiare, tanto che ne ha tirato fuori anche un libro.,“Naturally Vegetarian: Recipes and Stories from My Italian Family Farm”, che è in vendita anche su AmazonCon Hortus ha vinto nell’ambito del “Saveur Blog Awards” nel 2014 come ‘Best New Blog’ e, di nuovo, in 2016 come ‘Best Photography’. 

Valentina Solfrini – ph credits Paolo Vecchiotti

L’ ispirazione per la sua meravigliosa food photography è il posto dove vive, un casolare di campagna al confine tra Romagna e Marche. Sono proprio il suo orto e queii campi che la circondano ogni giorno pieni di fiori, frutta e erbe aromatiche, il suo punto di partenza quotidiano per storie di cibo sempre meravigliose. Quella di Valentina per la cucina italiana è una grande storia d’amore. Le piacciono i sapori tipici regionali e la cucina tradizionale. i suoi set li fa nella stalla di casa, usando fieno e foglie come drop ad esempio. 

A proposito, se cercate un’idea vegan un pò più ricercata, qui sul blog trovate pubblicata la ricetta del giovane ma già brillante chef Jacopo Ticchi. Sono dei ravioli vegani al ripieno di ceci e nocciole. La verità? Jacopo mi dice che è un piatto facile. in realtà però io non saprei da dove cominciare … Con la food photography non sono una maestra, ma un cucina sono un vero disastro, però invece magari voi…

La foto di copertina e la foto di Cristina Casadei e Nicole Poggi sono di Valentina Solfrini

da www.mytrolleyblog.com