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Agricoltura Ambiente

Dalla Romagna un business tutto in crescita: quello della nocicoltura

di Francesca Magnoni   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 19 apr 2018 14:17 ~ ultimo agg. 14:19
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Salute e benessere sono i nuovi punti di forza su cui si basa un business tutto in crescita: quello della frutta secca e in guscio, della noce in particolare. Ce lo racconta, nella nona puntata di New Farmers, Alessandro Annibali con cui viaggiamo in Romagna, nelle colline sopra Forlì.

La noce è un alimento che fa parte dei 10 superfood, quelli cioè che non dovrebbero mancare in una dieta sana ed equilibrata, la noce, frutto simbolo di fertilità, che appunto in Romagna sta vivendo una certa importanza. Qui infatti, Alessandro ha deciso di farsi capofila di un progetto per tutelare e diffondere questo prodotto dall’alto valore commerciale oltre che salutistico, offrendo una alternativa alla noce di importazione, con un progetto di filiera proprio dedicato a questo frutto.

In Italia la domanda di noci è molto più alta dell’offerta disponibile e la gran parte viene da California, e più di recente da Cile, Argentina e Australia. Oggi la coltivazione della noce è indicata come una di quelle su cui puntare per il futuro come buona opportunità di reddito, perchè i prezzi di acquisto sono in continuo aumento.

Alessandro, 60 anni, appartiene ad una antica generazione di imprenditori e proprietari terrieri. Il papà Iliano conduceva un’azienda specializzata nella lavorazione e commercializzazione di sementi da pasto, dalle cui costole nasce poi l’azienda di cui oggi Annibali è Amministratore Delegato; ma il giovane Alessandro, vulcano di idee e amante della campagna, a fine anni Novanta decide di lanciarsi in una nuova avventura: la coltivazione della noce, che trova in Emilia-Romagna condizioni ottimali. Partito da soli 2 ettari di terreno, oggi in 250, di cui metà in proprietà e metà suddivisi tra altri agricoltori, coltiva questo frutto con il desiderio di diventare una grande filiera e un polo nocicolo d’eccellenza.

Da New Farmers: un viaggio tra i nuovi agricoltori conosciamo Alessandro Annibali, appassionato imprenditore agricolo che ha ridato valore alla noce nella nostra regione.

Guarda la puntata completa cliccando qui

Per iniziare a coltivare la noce occorre impegnarsi in un investimento a medio e lungo termine, ci vogliono infatti 5-6 anni prima che il noceto inizi a dare i suoi frutti. La pianta necessita di un terreno adatto, ricco di nutrienti, di luce e cure agronomiche specifiche. La coltivazione moderna della noce è meccanizzata, irrigua e intensiva con una piantumazione fino a 250 piante per ettaro.

Il noce è uno dei più antichi alberi da frutto conosciuti e coltivati dall’uomo, un vero e proprio re, considerando le sue dimensioni maestose e la grande longevità. L’albero del noce ha un grande valore anche per il suo pregiato legno, duro ed eterno. Non a caso è da sempre usato nell’industria mobiliera di alta qualità. Il frutto è un vero prodigio: cento grammi di noci apportano circa 650-700 kcal, ma nonostante questo la noce è considerata un alimento che contrasta l’aumento di peso corporeo, per il buon rapporto tra acidi grassi omega 6/omega 3. La buona concentrazione di acido linolenico permette alla noce di essere un alimento funzionale come pochi. Il consumo costante di circa 30 g (circa 5-6 gherigli/frutti) di noci al giorno permette di ridurre la concentrazione di colesterolo totale e l’LDL nel sangue, ridurre i problemi alle coronarie e all’aorta, ridurre i rischi d’infarto, limitare l’incidenza dell’osteoporosi. Inoltre l’elevata presenza di composti antiossidanti, soprattutto derivati dell’acido ellagico e benzoico, permette una maggiore protezione dell’organismo umano verso malattie croniche degenerative ed alcune forme tumorali.

 

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