Indietro
menu
Attualità Marche

Alta tensione tra gli aeroporti di Rimini e Ancona

In foto: Aerdorica
Aerdorica
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 5 apr 2018 11:23 ~ ultimo agg. 6 apr 13:59
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 2.305
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Resta alta la tensione tra gli aeroporti di Rimini e Ancona. Un duello che prosegue a suon di denunce fatte o anche solo minacciate. L’ultimo affondo arriva da Aerdorica ed è la risposta alla denuncia che AiRiminum ha presentato nel febbraio scorso alla Commissione Europea per far luce sui 20 milioni che la Regione Marche ha messo sul piatto per ricapitalizzare l’aeroporto dorico che ha debiti per 40 milioni. Un aiuto, secondo AiRiminum, incompatibile con le normative europee e che configurerebbe una vera e propria concorrenza sleale. La presidente Laura Fincato lo aveva spiegato il 6 febbraio scorso ai microfoni della trasmissione Tempo Reale. “Sussidiare l’operatività dell’aeroporto con fondi che sono destinati ad altro secondo noi non va bene – spiegava ai microfoni di Icaro – ed è invece quanto abbiamo riscontrato nel vicino aeroporto di Ancona. Noi viviamo di turismo, in particolare russo, e – proseguiva – quando ci accorgiamo che una serie di operatori vanno ad Ancona per ragioni che sarebbero legittime se finanziate dalle società di gestione ma non lo sono se vengono usati aiuti di stato, allora siamo chiamati a fare gli interessi della nostra società e di tutto il territorio.

Ma Aerdorica non ci sta. Secondo la presidente Federica Massei (riporta oggi la stampa) la denuncia presentata da AiRiminum ha comportato una serie di approfondimenti da parte dell’UE che hanno costretto lo scalo marchigiano a presentare un piano di concordato in tribunale (la scadenza è il 21 aprile). Ma la Massei non si ferma qui e rilancia, chiamando in causa i collegamenti Ryanair sbarcati a fine marzo al Fellini. La presidente di Aerdorica si chiede se a finanziarli sia direttamente Airiminum oppure la società abbia ottenuto contributi di co-marketing da enti pubblici. In caso trovasse conferma quest’ultima ipotesi, la Massei minaccia una denuncia ad Airiminum per concorrenza sleale. Ora toccherà all’UE esprimersi.

Da AiRiminum, da noi contattata, nessun commento.