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Rimini Turismo

Turismo scolastico extra stagione. Indino: non generalizzare per le bravate di pochi

In foto: Il presidente di Confcommercio Gianni Indino
Il presidente di Confcommercio Gianni Indino
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
sab 21 apr 2018 14:39 ~ ultimo agg. 15:48
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Il presidente di Confcommercio Rimini Gianni Indino interviene sul turismo studentesco extra stagionale chiedendo “Accoglienza, sorrisi e un po’ di tolleranza per non perdere un’opportunità importante per tutta la Riviera di Rimini”. Il riferimento è alle migliaia di studenti britannici scesi in Riviera di recente di cui però si è parlato per le bravate di pochi, bravate – sottolinea Indino – causate principalmente dalla vendita incontrollata di alcol da parte di alcuni esercizi. Quello degli studenti è un segmento, spiega Indino, che non può essere lasciato ad altri mercati.


L’intervento di Gianni Indino:

In questi anni il segmento turistico dei gruppi di giovani italiani e stranieri, studenti e sportivi (calcio, beach volley, frisbee, etc) che vengono sulla Riviera di Rimini non solo si è consolidato, ma è cresciuto soprattutto grazie all’impegno degli operatori turistici che hanno aperto questo canale tramite la promozione e i contatti con i tour operator specializzati.

“Si tratta di migliaia di ragazzi che vengono sul nostro litorale nei periodi di bassa stagione quando gli alberghi sarebbero vuoti e le attività economiche chiuse – dice Gianni Indino, presidente di Confcommercio della provincia di Rimini -. Nel caso degli studenti universitari inglesi, si tratta di giovani maggiorenni appartenenti ai club sportivi di numerose università inglesi, che soggiornano proprio in un momento in cui la stagione balneare deve ancora partire e quella breve legata alla Pasqua si è conclusa. Si parla di 3.500 ragazzi inglesi che in quel periodo hanno praticato gli sport delle diverse discipline nelle strutture sparse sul nostro territorio, organizzato feste, trascorso pomeriggi in spiaggia con musica e giochi, fatto acquisti e passato serate in allegria, ma che oggi salgono agli onori della cronaca cittadina per la bravata di un singolo. Una piccolissima parte di un unico gruppo, è vero, si è lasciata andare ad eccessi, comunque non in modo ostile o dannoso. Di questo la causa principale è la vendita incontrollata di alcol a basso costo, una piaga sociale a cui tutti dobbiamo cercare di porre rimedio.

Non credo sia giusto demonizzare tutto soffiando sul fuoco del disprezzo facendo di tutta l’erba un fascio. Senza alcuna tolleranza si rischia di buttare a mare tutta questa parte di turismo giovanile extra stagionale che è un settore importante e ha una notevole ricaduta economica non solo per gli operatori, comunque tanti, direttamente coinvolti nel turismo, ma per tutta la città. Prendiamo come esempio la tassa di soggiorno: 3.500 persone x 4 notti sommano 14.000 presenze, per 1,50 € a testa fanno 21.000 €. A chi giova, al contrario, una stagione circoscritta ai mesi di luglio e agosto?”

Rimini è sempre stata una città tollerante, ha sempre fatto di ospitalità, sorriso e soddisfazione del cliente le sue caratteristiche principali grazie a tutte le componenti del sistema turistico, compresi i cittadini, i vicini di casa, di hotel, di negozio – continua Gianni Indino -. Invece ora è il tempo del lamento (predisposizione di chi ha la pancia piena…) e dell’intolleranza nei confronti del divertimento dei giovani e della goliardia. Proprio ora che faticosamente stiamo tornando ad essere una delle mete preferite dai ragazzi per le loro vacanze di fine studio, ci ritroviamo arrabbiati per uno schiamazzo a mezzanotte o indignati per un ragazzo che per scommessa corre nudo fino all’albergo. Perché nessuno parla delle spiagge ripulite da loro stessi nel giro di un’ora dopo le sfide pomeridiane, o del grande lavoro di controllo degli accompagnatori che hanno permesso alle nostre forze dell’ordine,  di fare discreti passaggi di vigilanza senza interventi particolari?
Da parte nostra il compito è farci trovare pronti, crescere nei servizi e nella gestione di questi gruppi di turisti importanti e ritornare ad essere per loro meta privilegiata a livello mondiale. Noi speriamo che di giovani dall’estero ne arrivino sempre di più e ci piacerebbe che aumentassero sia i numeri, sia le nazionalità. L’unica alternativa? Lasciare andare anche loro ad arricchire i diretti competitor Croazia, Malta, Grecia e Spagna, dove già si vanno a divertire molti dei nostri giovani italiani (che all’estero si divertono nello stesso modo) ”.

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