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Regione Sanità

Vaccini. Regione spiega cosa accadrà dopo il 10 marzo

In foto: repertorio
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di Simona Mulazzani   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 9 mar 2018 15:11
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In Emilia-Romagna non ci sarebbero particolari criticità sugli adempimenti vaccinali. A dirlo l’assessore regionale alla Sanità Venturi che spiega “come tutto stia procedendo secondo la tabella di marcia prevista e come i percorsi di recupero dei bambini e dei ragazzi non ancora in regola stiano andando avanti, sulla base della programmazione definita dalle Aziende sanitarie“.
Sulla scadenza del 10 marzo, fissata dalla legge nazionale, si spiega che non è la data entro cui avere adempiuto agli obblighi previsti, né tanto meno quella per interrompere la frequenza: in Emilia-Romagna, infatti, tutti i minori fino a 16 anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale (anche solo per un richiamo di uno dei 10 vaccini obbligatori), sono già in carico alle Ausl e hanno già ricevuto la lettera con l’appuntamento fissato.

La scadenza del 10 marzo riguarda solo coloro che a inizio anno scolastico avevano presentato un’autocertificazione: o dichiarando che il figlio era in regola con gli adempimenti vaccinali, o di aver richiesto un appuntamento all’Azienda sanitaria per effettuare le vaccinazioni mancanti. Soltanto questi genitori, quindi, dovranno esibire a scuola il certificato vaccinale o la lettera con l’appuntamento rilasciati dall’Ausl.

In Emilia-Romagna si tratta di casi molto limitati, perché l’organizzazione messa in campo da Regione, Aziende sanitarie e Ufficio scolastico regionale ha consentito di semplificare, da subito, le incombenze a carico dei genitori. Infatti sia per i servizi educativi (quindi la fascia d’età 0-3) sia per le scuole dell’obbligo, sono state compiute direttamente le verifiche sullo stato vaccinale degli alunni, attraverso lo scambio di elenchi tra scuole e Ausl, e successivamente inviate a casa le lettere con l’appuntamento per i bambini che risultavano non in regola. Per le scuole d’infanzia (materne) sono stati inviati direttamente a casa sia i certificati vaccinali che le lettere con l’appuntamento. Uno scambio di dati che ha permesso alla stragrande maggioranza dei genitori di non consegnare alcun documento, o al massimo la lettera dell’appuntamento.

Aver approvato una legge regionale sull’obbligatorietà dei vaccini prima di quella nazionale- sottolinea l’assessore Venturi– ci ha permesso di giocare d’anticipo, sia sul fronte organizzativo sia su quello delle coperture vaccinali. E se abbiamo potuto adottare per i genitori procedure semplificate, lo dobbiamo all’organizzazione e all’efficienza dell’intero sistema, a partire dall’esistenza, in Emilia-Romagna, dell’anagrafe vaccinale. Uno dei nostri obiettivi era quello di agevolare le famiglie di fronte a questa novità; lo abbiamo fatto, con un’azione costante di informazione, ma anche di snellimento burocratico. Non in tutte le regioni è andata così. Adesso andiamo avanti con il percorso di recupero messo in campo dalle Aziende sanitarie per i bambini e ragazzi non in regola, che sta funzionando a pieno regime. Un percorso serrato, che ci ha consentito in pochi mesi di arrivare a un consistente aumento delle coperture per tutte le vaccinazioni obbligatorie, tornate finalmente sopra la soglia di sicurezza indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità”.

Per i bambini di un anno, segnano il superamento della soglia del 97% per le vaccinazioni obbligatorie introdotte dalla normativa regionale (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B).