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Politica Rimini

Il PD dopo il voto. Vanni Lazzari e sindaci Valconca replicano a Pruccoli e Rossi

In foto: Gnassi, Vanni Lazzari e Magrini
Gnassi, Vanni Lazzari e Magrini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 4 minuti
sab 10 mar 2018 18:23 ~ ultimo agg. 19:57
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Nel dibattito interno al Partito Democratico riminese sull’esito del voto di domenica scorsa intervengono anche il segretario del PD di Rimini Alberto Vanni Lazzari e quattro sindaci della Valconca (San Giovanni in Marignano, San Clemente, Saludecio e Montescudo-Montecolombo) per esprimere perplessità in particolare sull’intervento dei consiglieri regionali Pruccoli e Rossi e del segretario provinciale Giannini. “Abbiamo assistito a sin troppe azioni di rimozione sulle cause delle recenti sconfitte”, scrive Vanni lazzari. .Oltre a dare la loro lettura sulle vicende delle fusioni riuscite o mancate, i sindaci criticano l’idea che si possano  considerare delle riflessioni politiche un attacco tra istituzioni in riferimento alla risposta di Pruccoli e della Rossi all’assessore regionale Petitti.


L’intervento di Alberto Vanni Lazzari:

Surreali le prese di posizioni del segretario provinciale e dei consiglieri regionali verso un’importante valutazione politica post voto di un’esponente del gruppo dirigente del Partito Democratico, l’assessore regionale e componente della Direzione Nazionale Emma Petitti,che segue quella altrettanto importante del primo cittadino riminese, Andrea Gnassi.

Una levata d’armi tra accuse d’inopportunità e irresponsabilità nel mettere sul piatto della riflessione elementi utili per analizzare la più gravosa sconfitta politica della sinistra della storia repubblicana.

Non solo a Rimini, ovviamente, ma con peculiarità da cui non si potrà prescindere per analizzare il grado di separazione tra azione amministrativa locale e progetto politico complessivo.

Il dibattito sarà approfondito nei luoghi e con i tempi del Partito, come giusto che sia, ma è necessario dare voce e spazio di confronto anche negli spazi dove si forma l’opinione pubblica. E’ sempre stato così. Perlomeno è legittimo farlo con correttezza e spirito costruttivo. Ed è questo il caso.

Abbiamo assistito a sin troppe azioni di rimozione sulle cause delle recenti sconfitte. Non abbiamo perso il 4 Marzo, ma da quando non abbiamo affrontato con lucidità le cause che hanno anticipato l’inevitabile.

Siamo andati avanti di primarie in primarie senza riflettere su noi stessi, cercando colpevoli solo nel nostro recinto, come se la scelta della leadership forte fosse quello di cui avevamo bisogno. Adesso diamoci il tempo per discutere, per ascoltarci a vicenda, per uscire dal “circolo” dell’autoreferenzialità e provare a comprendere quale dovrà essere il nostro compito. In questo senso a Rimini, come accaduto altre situazioni critiche, renderemo permanente l’assemblea dei “Circoli” del partito perché ognuno della nostra comunità, quella ampia che non si basa solo sulla tessere, sia al centro di questo passaggio cruciale.

Abbiamo bisogno di una discussione vera e larga, su quello che è successo ma anche sul cosa e sul come deve essere il PD del futuro. Quello che spero, nessuno voglia, e ripartire dall’ennesima conta sui nomi o assistere a conferenze programmatiche svuotate di senso come quella di Napoli.

Il nostro campo comune riparte dagli esclusi, dagli emarginati, dalle sofferenze, da chi avrebbe voluto un centro sinistra più empatico e meno primo della classe. E’ altrettanto giusto l’appello a lasciare da parte il lancio disassolini nelle scarpe, anche quando i sassolini sono macigni e le scarpe non ci sono più.

Riprendiamo il cammino, insieme, passo dopo passo, con scarpe nuove marchiate semplicemente Partito Democratico, le stesse per tutti.

L’intervento dei sindaci:

Abbiamo letto con sorpresa la nota dei consiglieri regionali del PD Giorgio Pruccoli e Nadia Rossi, contenente alcune riflessioni politiche e critiche rivolte all’Assessore regionale Emma Petitti in merito all’analisi politica da lei fatta sull’esito del voto politico e la reazione del Segretario provinciale Stefano Giannini.

Concordiamo con la Petitti sul fatto che il risultato alle elezioni politiche ci debba fare realmente riflettere sulla capacità del nostro partito di analizzare le sconfitte per uscirne unito su una nuova e diversa prospettiva.

Tra gli argomenti di critica citati dai consiglieri vi è quello del riordino istituzionale, dove si fa riferimento ad una ‘brusca frenata al processo regionale di riforme istituzionali’ (Come si dice nei film? Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale); immaginiamo ci si riferisca al progetto di fusione che non è andato a buon termine, quello tra i comuni di Mondaino, Montegridolfo e Saludecio.

Sono andate in porto positivamente invece le fusioni che hanno portato ai nuovi comuni di Poggio Torriana e Montescudo-Montecolombo. Ci pare quindi esagerato bollare questa vicenda come una sorta di ‘madre di tutte le sconfitte’. A meno che non si intenda per stop anche quello relativo ai comuni di Gemmano, Morciano e San Clemente, ma ne dubitiamo, perché tutti sanno che si è arrivati fino alla consegna dello studio di fattibilità alla regione e poi la legislatura in uno dei tre comuni interessati si è interrotta anticipatamente.

Sta agli enti locali riprendere quel cammino; non ci pare tuttavia di aver letto tra i punti programmatici del Sindaco di Morciano (che qualcuno aveva seriamente intenzione di candidare nel centrosinistra) quello della fusione tra comuni.

Ma la critica sollevata da Pruccoli e Rossi che ci lascia più basiti è quella di considerare delle riflessioni politiche un attacco tra istituzioni. E’ bene ricordare che loro, così come l’Assessore Petitti ed altri, oltre ad essere figure istituzionali, sono anche esponenti e dirigenti di un partito politico, e non ci vediamo nessuna anomalia ad intervenire per svolgere riflessioni di natura appunto politica, come avviene dappertutto e ad ogni livello del resto.

Le dichiarazioni dell’Assessore regionale non le abbiamo assolutamente interpretate come attacchi ad altri livelli istituzionali.

Non vorremmo che dietro a questo attacco ci fosse la volontà di condurre una battaglia politica verso un amministratore, che per quanto ci riguarda ha sempre fatto il bene del territorio e che per noi ha sempre avuto attenzioni importanti su questioni concrete che hanno a che fare quotidianamente con i problemi dei nostri comuni e delle nostre comunità.

Partiamo da questo dunque, dalla necessità di sintonizzarci ancor di più con le necessità dei nostri cittadini, consapevoli che per fare questo occorre necessariamente un partito certamente moderno ma radicato, aperto ma organizzato, ed evitiamo il tifo da stadio come hanno dimostrato di fare i due consiglieri.

Infine Segretario Giannini, di irresponsabile qui c’è solo chi non vuol discutere facendo finta che non sia successo niente, mentre quando c’è un risultato così dirompente nei suoi effetti una comunità democratica non ha paura di discutere in maniera critica e consapevole senza negare l’evidenza e lavorando per rimettere in sesto quella che a tutti gli effetti è la casa di tutti noi.

Daniele Morelli (Sindaco di San Giovanni in Marignano)
Dilvo Polidori (Sindaco di Saludecio)
Mina Cecchini (Sindaca di San Clemente)
Elena Castellari (Sindaca di Montescudo – Montecolombo)