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Verso le elezioni. le priorità UIL per i candidati

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
lun 12 feb 2018 15:19 ~ ultimo agg. 15:32
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La UIL di Rimini, in occasione delle elezioni Politiche Nazionali del 4 marzo, sottopone all’attenzione dei candidati alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica alcuni punti programmatici, che sono le priorità per il rilancio economico del Paese e del Territorio riminese.


Sul piano nazionale la UIL indica, che è necessario affrontare tre priorità: fisco, pensioni, orario di lavoro.

Il reddito dei lavoratori dipendenti ( e i pensionati) ha perso una parte considerevole del proprio potere d’acquisto, si rende necessaria pertanto una azione forte in due direzioni: da un lato è necessario aumentare sensibilmente le quantità economiche definite nei CCNL per riallineare il reddito dei lavoratori italiani a quelli dei paesi più evoluti.

Dall’altro si rende estremamente urgente e non più rinviabile una approfondita riforma del fisco che sappia ridurre la tassazione sul lavoro ed in particolare sul reddito dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, i veri e unici cittadini che vedono tassate fino all’ultimo Euro i loro redditi, con percentuali troppo elevate.

La UIL considera importante il risultato raggiunto con l’ultimo accordo col governo che ha visto l’introduzione di agevolazioni per la pensione per le categorie di lavori usuranti; occorre proseguire su questa strada perché i lavori non sono tutti uguali e va riconosciuta l’uscita anticipata, senza decurtazione alcuna, a chi svolge lavori pesanti, va altresì rivisitata la cosiddetta legge Fornero, per meglio raccordare l’uscita volontaria dei lavoratori con le singole esigenze di vita; va inoltre difesa la condizione delle donne, oggetto di un super lavoro, anche attraverso il riconoscimento del lavoro di cura con particolare riferimento ai figli ed ai familiari disabili o anziani.

Terzo grande tema è la costruzione di BUONI POSTI DI LAVORO, è incettabile che una società civile ed evoluta come quella italiana abbia percentuali di disoccupazione giovanile a livelli da terzo anzi quarto mondo. Nessuna società può reggere a lungo avendo i propri figli, la sua parte più dinamica disoccupata e o costretto a lavori precari e sottopagati, la società italiana non può permettersi che i propri giovani più preparati, formatisi nelle nostre università portino le loro competenze, le loro professionalità, le loro intelligenze in altri Paesi, impoverendo con ciò tutti i cittadini. Occorre rilanciare l’economia italiana puntando sui settori tecnologici, valorizzando la grande capacità del nostro settore manifatturiero, del nostro settore agro alimentare e sviluppando ulteriormente il nostro settore turistico collegandolo strettamente al mondo della cultura, non a caso il patrimonio storico e culturale italiano è enorme ed è possibile un ulteriore rilancio.

Assieme a tutto questo si rende necessario secondo la UIL iniziare un percorso per la riduzione dell’orario di lavoro.

Esperienze come quella tedesca possono essere illuminanti sul percorso da seguire, occorre coniugare la riduzione di orario con la flessibilità del lavoro stesso sapendo che il nostro Paese ha maturato un gap negativo sulla produttività generale che va rapidamente sanato attraverso investimenti massicci per riportare il Nostro paese tra i primi in Europa.

Nel territorio Riminese vanno rilanciate importanti infrastrutture ad iniziare dall’aeroporto che langue per la gestione asfittica della società che non ha mai investito in maniera seria le somme necessarie per un effettivo rilancio di questo importante ASSET per la nostra economia turistica. A tutt’oggi numerosi lavoratori della ex AERADIA sono esclusi dalla produzione nonostante i vari accordi sottoscritti a suo tempo e gli impegni presi dalle Istituzioni locali.

Riteniamo che nel nostro territorio versi ancora in sofferenza il sistema creditizio bancario, abbiamo bisogno che le piccole e medie imprese , ma gli stessi cittadini, possano poter accedere al credito, senza poi ritrovarsi come è successo nel nostro territorio che una Banca arrivasse quasi al fallimento con ripercussioni negative sull ‘economia locale. Chiediamo un po’ più di coraggio alla classe dirigente politica del nostro Paese: chi prende le decisioni oggi?? La grande finanza o i politici?

Legalità, sicurezza e lavoro sono i cardini su cui si fonda il nostro essere comunità, il nostro essere Paese. Sono tre principi sanciti dalla nostra Carta di cui la legalità è l’ossatura e il lavoro le fondamenta, mentre la sicurezza, trasversale ad entrambi ne è, per certi aspetti, la diretta conseguenza.  Tre principi che vanno preservati e che insistono sui comportamenti del singolo e quindi della società.

La legalità, purtroppo, viene vissuta come un costo, una zavorra quando invece, al netto della sua dimensione giuridica, è un investimento con evidenti risvolti positivi sociali, ma anche economici.  Quando la legalità viene messa in discussione o meglio va in crisi, le conseguenze sono immediate.

Pensiamo alla legalità declinata in ambito lavorativo con il mancato rispetto delle norme di sicurezza che non solo mette a rischio la vita del singolo, ma crea (qui sì) enormi costi anche sociali.

Penso all’evasione fiscale contributiva, al ricorso sempre più massiccio al lavoro nero, alla disattenzione sulla qualità e sui tempi di realizzazione degli appalti privati o di alcune società partecipate del territorio.

Il filone degli appalti, soprattutto in alcuni settori quali la logistica e l’edilizia, è anche causa diretta dell’espulsione dal mercato di imprese serie che non possono sostenere il sistema del massimo ribasso, quando si trovano a competere con imprese e cooperative spurie che trascurano in modo sistematico le più elementari norme. E, molto spesso, hanno anche connotazioni malavitose

Una cosa deve essere ben chiara: la legalità non va applicata a geometria variabile, vale per tutti; per chi vive e per chi arriva nel nostro Paese. Le leggi vanno rispettate. Certo possono non piacere, possono essere criticate, ma la sostanza non cambia: vanno applicate. E se si ritiene opportuno modificarle, esistono le sedi democratiche per farlo. Chi delinque, per la Uil, non ha passaporto. Chi viola le leggi, deve pagare nelle forme e nei modi previsti dal nostro codice. Fino, nel caso di chi italiano non è, all’espulsione; un atto doveroso previsto dalla norma.

Accoglienza e sicurezza vanno di pari passo: E’ comunque innegabile che chi approda in Italia, dopo viaggi a dir poco disumani, vada accolto. Il nostro Paese non si è mai tirato indietro in questo. Ma al contempo devono essere messe in campo tutte quelle azioni che si muovono nella direzione dell’inclusione di queste persone.

Ma se la legalità è frutto di una semina costante, la sicurezza la si costruisce giorno dopo giorno.

Perché la sicurezza non è solo da intendersi come lotta ai reati, ma anche nelle sua connotazione sociale. La lunga crisi economica non ha solo causato danni al sistema produttivo, ma ha scardinato anche un impianto sociale e generato un pervasivo clima di insicurezza.

Perché se è vero come è vero che, dati alla mano, i reati sono in calo, non lo è la percezione della sicurezza. Anzi il clima che si respira tra i cittadini è di timore, paura. L’ansia per il futuro, la dimensione occupazionale sempre più incerta con lavori precari e sempre meno tutelati, il fenomeno migratorio che non sempre trova un giusto governo, creano tra i cittadini un diffuso senso di smarrimento. Se a questo poi si aggiungono intere aree cittadine abbandonate, l’incuria anche solo di un’area verde o di una strada, la miscela diventa pericolosa.

Per questo vorremmo confrontarci con tutti gli attori in campo perché il tema della percezione della sicurezza chiama in causa tutti coloro che sono protagonisti diretti o indiretti del nostro tessuto sociale. Dai sindacati al Terzo settore capace di intercettare e dare risposta concreta a nuovi e vecchi bisogni fino alle forze dell’ordine, ultime ma non per minore importanza.

La costruzione della sicurezza e la semina della legalità chiamano in causa ciascuno di noi, ognuno per la sua parte di responsabilità e di competenza perché solo in un’ottica di collaborazione è possibile realizzare una comunità in cui i valori portano frutto.

La UIL sottolinea il primato negativo della Provincia di Rimini in EmilIa Romagna sulla occupazione femminile e giovanile; siamo gli ultimi. Convinti come siamo che il lavoro non si crea con una legge, chiediamo a tutte le istituzioni un serio programma di rilancio dell’ economia per ridurre questo pesante e negativo gap e per rilanciare fortissimamente tutte le attività produttive del territorio.

Il Turismo la nostra principale fonte di ricchezza, non può continuare ad essere una attività stagionale di breve durata; due o tre mesi non sono sufficienti per generare ricchezza e soprattutto BUONA OCCUPAZIONE.

Destagionalizzare deve essere l’obiettivo primario da raggiungere attraverso l’allungamento della stagione balneare e l’integrazione con il turismo congressuale, termale e tutte le altre forme possibili avendo l’ obiettivo di utilizzare le strutture recettive enormi della nostra riviera per 12 mesi. La buona occupazione per la UIL è la priorità assoluta, da non confondere con lavori occasionali, giornalieri o settimanali che possono servire solo per gli appassionati di statistiche , per dimostrare un boom di ripresa economica che è ben lontano dall’essere avvenuto nel nostro territorio.

Questi sono alcuni temi prioritari sui quali la UIL chiede il pronunciamento dei candidati al Parlamento italiano, convinti come siamo che il LAVORO, IL BUON LAVORO sia il fondamento sul quale si regge la convivenza civile e democratica del nostro Paese, che ha bisogno di un rapporto corretto di confronto continuo tra le Istituzioni ed i corpi intermedi, convinti come siamo che i recenti tentativi di scavalcare il confronto con le O. O. S. S. di ogni settore, dai sindacati ai lavoratori autonomi …. abbia sancito un sonoro fallimento. Deve essere chiaro a tutti, e a noi della UIL lo è, che un Paese civile , democratico ed avanzato quale è l’Italia , al suo interno, il nostro territorio hanno bisogno per essere ben governati del contributo di tutti i soggetti economici sociali culturale ed istituzionali evitando fughe in avanti o tentativi di raggiungere l’uomo solo al comando, un falso obiettivo che non ha mai prodotto risultati positivi e concreti.

Chiediamo inoltre la sottoscrizione di due proposte di legge presentate dalla UIL e UILA NAZIONALI su ammortizzatori sociali e genitorialità

DUE FIRME PER FAR BENE AL MIO PAESE: ..costruendo un ponte tra il lavoro e la pensione, … migliorando i diritti dei lavoratori precari, …. sostenendo l’ occupazione femminile e i genitori che lavorano