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Economia Rimini

Processo Carim. Comitato Piccoli Azionisti: perizie provano ombre su dati

In foto: La sede di Banca Carim
La sede di Banca Carim
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
ven 2 feb 2018 18:35 ~ ultimo agg. 18:37
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Si avvia a conclusione il processo Carim con la sentenza attesa per il 20 febbraio. Oggi i piccoli azionisti, parti civili nel procedimento, tornano a farsi sentire per chiarire alcuni aspetti.

Il processo ai vecchi vertici di banca Carim è ormai arrivato alle ultime battute. La sentenza è attesa per il prossimo 20 febbraio. Nella sua requisitoria il Pm Bertuzzi ha chiesto diciotto mesi per Giuliano Ioni (ex presidente del cda), Alberto Martini (ex direttore) e Claudio Grossi (ex vice-direttore generale). L’accusa è associazione a delinquere finalizzata al falso in bilancio e false comunicazioni sociali. Un anno invece chiesto per gli altri 10 componenti del cda finiti alla sbarra. Tra le parti civili si è chiamata fuori la stessa Carim che aveva inizialmente deciso di chiedere i danni ai propri ex amministratori. Restano però oltre un migliaio di piccoli azionisti.

E proprio il comitato di Tutela dei Piccoli Azionisti Carim interviene oggi con il suo portavoce, l’avvocato Davide Lombardi. “La pubblica accusa – precisa in una nota – non ha solo richiesto la condanna degli imputati per le maggiori contestazioni ma ha fatto leva su una serie di motivi che poggiano sulla condotta abnorme e scorretta dei vecchi vertici”. Lombardi si sofferma, come aveva già fatto nel dicembre scorso il Codacons (che rappresenta 550 azionisti), sulla perizia dei tecnici del tribunale affermando che non escluderebbe la sussistenza del reato di falso in bilancio. Nel documento i periti avevano, invece, escluso il superamento della soglia di punibilità penale in relazione al bilancio 2009 e avevano considerato non punibile l’acquisto di azioni proprie, operazione permessa da una delibera dell’assemblea dei soci perché le riserve dell’istituto erano ampiamente capienti. Conclusioni che, all’indomani della loro illustrazione in udienza, avevano portato ottimismo tra gli imputati. Pur non essendo stata superata la soglia di rilevanza penale comunque “esiste – spiega Lombardi – una perizia che ha comprovato la plurima alterazione dei dati contabili nei vecchi bilanci di Carim”. E anche secondo il Codacons la perizia confermerebbe le violazioni dando ottime possibilità almeno per la causa civile.