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Politica Rimini

Caso rimborsi e "assenteismo" sul territorio. Arlotti attacca la Sarti

In foto: La Sarti e Arlotti
La Sarti e Arlotti
di Redazione   
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mer 14 feb 2018 14:15 ~ ultimo agg. 18:09
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Tiziano Arlotti, candidato del PD al Senato, coglie il caso dei finti rimborsi del Movimento 5 Stelle (vedi notizia) per attaccare Giulia Sarti. Sottolineando anche un suo “assenteismo” nei confronti del territorio dove è stata eletta.

“Fermo restando che nessuno è colpevole fino a prova contraria, a differenza di quanto sostengono a ogni piè sospinto i grillini nei confronti dei ‘nemici’, resta sorprendente come la paladina della trasparenza e della voce al cittadino, abbia in queste ore come prima reazione quella della fuga, del negarsi, del silenzio, del telefono muto. Una spiegazione non la meritano i cittadini, onorevole Sarti? Lei che sogna di passare alla storia come una dei paladini del nuovo, non vorrà mica passare alla storia come furbetta del rimborso? Io non me lo auguro, sinceramente. Non intendo il mio impegno nella politica, e nella vita, come lo intende il Movimento 5 Stelle e cioè cercare sistematicamente nella spazzatura per diffamare i rappresentanti di altri partiti o movimenti. Se fosse accaduto a parti invertite, Lei, Onorevole Sarti, avrebbe fatto fuoco e fiamme e chiesto le dimissioni immediate. Io non lo faccio, attendo spiegazioni, a partire dalle sue, per conoscere e comprendere, prima di giudicare.

E se si tratta di giudizio più che la questione dei rimborsi, quello per cui Lei deve essere bocciata è la Sua assoluta assenza da ogni dibattito o intervento o sostegno al territorio che la ha eletta. Cinque anni di mutismo, interrelati da un paio di uscite a gamba tesa contro Rimini, e adesso accuse pesanti, per le quali ci auguriamo comunque possa uscire pulita. E’ per questo, e non tanto per accuse in ogni caso serie, che il giudizio su Giulia Sarti non può essere che uno: dal 2013 si è mossa come il peggio della vecchia politica, e non ha neppure brillato per presenza in Aula, con il 64,33%.

Per quel che mi riguarda, tutto è rendicontato sul sito della Camera dei deputati. Senza richiamare bonifici un secondo dopo aver fatto la foto da mettere su whatsapp”

Sul tema interviene anche il candidato di Forza Italia Antonio Barboni:

“Nessuno obbliga i deputati grillini a rinunciare ad una parte dei rimborsi. Tutti gli eletti più o meno aiutano il partito d’appartenenza, sembra che solo Grasso l’ex presidente del Senato della Repubblica si sia rifiutato di farlo . I partiti coi soldi versati dai parlamentari organizzano convegni, ospitano oratori, stampano manifesti e volantini, comprano spazi televisivi ecc. ecc. i Grillini hanno scelto di devolvere i loro contributi al micro credito per le piccole aziende. E regolarmente ogni tanto si fanno fotografare davanti al Senato della Repubblica con un cospicuo assegno, un legittimo sistema propagandistico.

Per fortuna che in politica non esiste il reato di pubblicità ingannevole. Oggi noi sappiamo che qualche deputato e anche qualche senatore ha fatto il furbacchione, faceva finta di versare con la destra e riprendeva con la sinistra quindi quelle cifre riportate sul maxi assegno propagandistico erano supposte non reali”.