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Lavoro Politica

Arlotti su frontalieri. Fatto tanto ma lavoro da completare

In foto: Tiziano Arlotti
Tiziano Arlotti
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 7 feb 2018 13:34
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Tiziano Arlotti, candidato al Senato nelle prossime elezioni politiche, ricorda quanto fatto sul tema dei frontalieri nella passata legislatura, in particolare nei rapporti con San Marino. Ma sottolinea anche come il lavoro svolto vada completato nella prossima legislatura, a partire dall’approvazione dello Statuto dei frontalieri.

“Nella passata legislatura, il Parlamento italiano di cui ho fatto parte come deputato del Partito democratico ha approvato una serie di importanti provvedimenti a favore degli oltre 5.500 lavoratori frontalieri che prestano la propria opera nel territorio della Repubblica di San Marino. Si tratta di un tema che ho seguito attentamente sin dal giorno del mio insediamento, non dimenticando mai la mia esperienza e le mie lotte alla guida del Comitato frontalieri alla fine degli anni ’90. Nella passata legislatura, con la Legge di stabilità 2014 abbiamo raggiunto lo storico obiettivo di rendere strutturale la franchigia fiscale annuale di 6.700 euro per i lavoratori frontalieri, mentre nella Legge di stabilità 2015, grazie ad un emendamento a mia prima firma, è stato inserito l’aumento della franchigia a 7500 euro.

Sempre la Legge di stabilità 2015 ha definitivamente stabilizzato il bonus fiscale da 80 euro mensili che, grazie alla risoluzione da me sollecitata al direttore generale dell’Agenzia delle entrate, è stato riconosciuto anche a tutti i lavoratori frontalieri. Mi sono inoltre impegnato, con interrogazioni parlamentari e interventi, affinché l’anticipo pensionistico (Ape social) venisse riconosciuto anche ai lavoratori con contribuzione estera, inizialmente esclusi dall’Inps. Grazie a questo, i beneficiari con contribuzione estera potranno ottenere il perfezionamento del requisito contributivo minimo per l’accesso all’Ape sociale totalizzando i periodi assicurativi italiani con quelli esteri, maturati in Paesi UE, Svizzera, SEE o extracomunitari convenzionati con l’Italia.

Ancora nel corso di questa legislatura, il Parlamento italiano ha chiuso un’importante partita di accordi che regolano i rapporti con la Repubblica di San Marino, a partire dalla ratifica della Convenzione per evitare le doppie imposizioni, di cui sono stato relatore, un provvedimento atteso da tempo per la normalizzazione dei rapporti fra i due Paesi.

Il lavoro svolto va ora completato nella prossima legislatura. Dobbiamo approvare lo Statuto dei lavoratori frontalieri e definire così un quadro di diritti e doveri chiari per tutti. Sarà un quadro normativo organico che dovrà affrontare questioni quali fisco, tassazione, welfare e status giuridico della figura del lavoratore frontaliere, in modo da risolvere tutte le questioni che riguardano le centomila persone che ogni giorno attraversano i confini nazionali per prestare attività all’estero. Lo Statuto dovrà trattare il rafforzamento dell’indennità di disoccupazione, la franchigia fiscale per i frontalieri fuori fascia, la tassazione della previdenza estera (secondo pilastro, prepensionamenti) e le misure di welfare. Sarà inoltre necessario avviare un confronto Italia-San Marino sugli ammortizzatori sociali che punti alla parificazione di trattamento per i lavoratori italiani occupati a San Marino e per i lavoratori sammarinesi in Italia, in modo da garantire a tutti pari diritti”.