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Economia Provincia

Turismo 2030. In un libro le sfide per Rimini e il confronto con la Catalogna

In foto: la costa
la costa
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 9 gen 2018 14:40 ~ ultimo agg. 14:41
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Quanto sono competitivi il territorio riminese e quello romagnolo rispetto alle altre mete internazionali dell’industria vacanziera? Perché i pernottamenti sono gli stessi di vent’anni fa e non tengono il passo con la forte crescita verificatasi a livello mondiale negli ultimi anni? Come muoversi nei prossimi anni? Domande a cui cerca di rispondere il libro di Primo SilvestriTurismo 2030. Il sistema Rimini nella competizione globale (edizioni ilPonte), nuova pubblicazione del mensile TRE – TuttoRomagnaEconomia.

Il volume sarà presentato giovedì 11 gennaio, alle 15, nella sede di Innovation Square (Palazzo Buonadrata, Corso D’Augusto 62, Rimini).

Alla presentazione, oltre all’autore, interverranno Paolo Audino, International Development Director di Italian Exhibition Group, Francesco Maria Barbini, Centro studi avanzati sul turismo, docente Università di Rimini, Giuseppe Costa, consigliere e Presidente della Sezione Turismo di Confindustria Romagna Bonfiglio Mariotti, Amministratore Delegato Bluenext, Giovannino Montanari, Presidente Montanari Tour, Emma Petitti, Assessore al bilancio della Regione Emilia Romagna, e Mauro Santinato, Presidente Teamwork.

Il turismo è stato e resta una componente importante della nostra economia. Per la provincia di Rimini e per l’intera Romagna –sottolinea l’autore -. I suoi numeri – 3 milioni e mezzo di arrivi e circa 16 milioni di pernottamenti, a fine 2016 – testimoniano un movimento importante. Ma escluso gli arrivi, che sono cresciuti, i pernottamenti restano, pur con alti e bassi, grosso modo gli stessi dell’anno Duemila”. “E lo stesso – prosegue Silvestri – si può dire del turismo estero, segnalato già in difficoltà alla fine degli anni Sessanta del secolo scorso. “Una situazione, la stabilità dei pernottamenti, che coinvolge, senza eccezioni, tutti i comuni della riviera, con qualche segnale di leggero regresso per il capoluogo. Non tocca migliore sorte al turismo dell’Emilia Romagna, di cui la provincia di Rimini è parte essenziale, visto che in riviera si fanno i quattro quinti dei pernottamenti regionali”.

Eppure, come emerge dal libro di TRE, in questo stesso periodo, il turismo mondiale è cresciuto a ritmi sostenuti: da 674 milioni di arrivi internazionali nel 2000 a 1,2 miliardi nel 2016. Un raddoppio. “Come mai, allora – si chiede l’autore – il nostro turismo non tiene il passo con la crescita mondiale?”  Il libro vuole essere un contributo alla riflessione di medio-lungo periodo “per rimediare ai punti deboli e non perdere altre opportunità. Che vuol dire produzione di ricchezza, reddito e posti di lavoro“.

Per farlo – sottolinea ancora Silvestri abbiamo voluto fare dei confronti con chi oggi è al primo posto nel mondo per competitività nel turismo: la Spagna. Il libro contiene, infatti, un confronto tra la Spagna e l’Italia, e a seguire tra la Catalogna e l’Emilia Romagna. Prima di scendere alla scala locale: l’industria turistica in provincia di Rimini. Nel confronto si tracciano i punti forti dei primi e quelli deboli dei secondi. Che sono diversi. Dagli investimenti, pubblici e privati, alla dimensione media delle strutture ricettive, dall’innovazione dei processi e dei prodotti, ai collegamenti di medio-lunga percorrenza, fino alle strategie di comunicazione“.

Il risultato di queste differenze? “Il turismo spagnolo e catalano riesce a catturare meglio i nuovi viaggiatori mondiali e di conseguenza cresce molto più di quello italiano, emiliano romagnolo e riminese” spiega Silvestri. “Con presenze estere che sono, in Spagna e Catalogna, circa tre volte quelle regionali e locali. Presenze estere che continuano a scegliere di preferenza le zone costiere: in Spagna più del doppio dell’Italia, nonostante una disponibilità di posti letto costieri quasi simile“.