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Ambiente Cattolica

Trivellazioni in Adriatico. Blennius: la politica locale si prenda le proprie responsabilità

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 10 gen 2018 14:27 ~ ultimo agg. 14:28
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Porta la firma di Cesarino Romani, già assessore all’Ambiente della provincia di Rimini, e oggi vice presidente dell’Associazione Blennius la riflessione sulla nuova piattaforma Bianca&Luisella che dovrebbe sorgere davanti alle coste riminesi della zona sud. Il tema delle trivellazioni è di competenza nazionale, ma, afferma Romani, ha profonde ricadute su interessi locali, sul turismo e la pesca in primis. “Riteniamo che queste reiterate azioni comporteranno un impatto devastante per l’ecosistema marino e di conseguenza anche per le attività che oggi costituiscono le più preziose risorse economiche per i paesi costieri“.

Nelle settimane scorse si è anche detto che si tratta di scelte compiute nel passato, Blennius, però pone il dubbio che vengano da lontano?

Se partiamo dall’Europa, il Trattato sul Funzionamento dell’UE garantisce agli Stati membri l’autonomia di decidere il proprio approvvigionamento energetico a patto che queste scelte non vadano a pregiudicare gli obiettivi dell’UE sulle energie rinnovabili e del consumo finale di energia. E le politiche energetiche nazionali spingono abbastanza per un approvvigionamento con fonti rinnovabili? No, di fatto se davvero andassero in quella direzione non ci troveremmo di fronte alla reiterazione di azioni che spingono su energie fossili. Secondo noi le Politiche energetiche nazionali devono cambiare rotta subito, in quanto in tanti, quasi tutti ormai, da anni parlano di investire sulle rinnovabili ma nei fatti quante sono le Azioni fatte da coloro ci hanno governato fin ad ora in quella direzione e quante le proposte concrete avanzate per contrastare fenomeni come ad esempio ‘cambiamenti climatici’, ‘subsidenza’,’transizione energetica’? Ed in quanti propongono piani energetici volti ad abbandonare il fossile per esempio fermando i sussidi mirati a quelle politiche?

E prosegue: “Anche la nostra Regione cosa sta facendo per contrastare questa politica e di quale Piano Energetico si è dotata a proposito? Anzi, oltre alla futura Bianca&Luisella, nel nostro mare ci sono già tante altre strutture, piattaforme e pozzi estrattivi, che stanno ottenendo in assoluta tranquillità la proroga delle loro concessioni, concessioni che alla loro scadenza prevedevano l’obbligo di demolizione, senza nessuna opposizione da parte della nostra Regione. Dunque sulla questione riteniamo che il merito (se qualcuno pensa lo sia) o la responsabilità principale di quanto accadrà non è solo della politica nazionale ma che anche la politica locale abbia il dovere di prendersi le proprie ed a proposito attendiamo da loro, dalle associazioni e dai portatori d’interesse qualche contributo al dibattito“.

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