Indietro
menu
Attualità Rimini

Liberata la Corte a Mare del Castello. E si pensa alla pedonalizzazione

In foto: Castel Sismondo
Castel Sismondo
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 6 minuti
lun 22 gen 2018 19:32 ~ ultimo agg. 24 gen 16:35
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 6 min Visualizzazioni 7.857
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Liberata dalle transenne La Corte a Mare. E il castel Sismondo è tornato a respirare. Si tratta del primo stralcio dei lavori che interessano Piazza Malatesta, iniziati nel maggio del 2015. Realizzata una falsa braga, simbolicamente rappresentante l’antico bastione, delle sedute e una piccola parte di pavimentazione in legno che riprende il ponte levatoio. E’ stata posizionata una nuova illuminazione, bianco caldo, ma l’impianto è anche in grado di offrire delle cromie diverse che potrebbero essere usate in occasioni speciali. Per scoprire la storia del castello ci sono dei leggii con delle descrizioni a cui si aggiunge anche la possibilità tramite una app di ascoltare sul telefonino le vicende salienti.

A giorni, con l’inizio di febbraio partiranno anche i lavori al giardino del castello, nella parte nord. Prevista la sistemazione a verde e arredo urbano dell’area, la realizzazione di un’arena naturale destinata agli spettacoli, di un percorso sopraelevato e di percorsi pedonali, un chiosco con l’obiettivo di favorire una nuova fruizione di uno dei luoghi più carichi di storia della città. I lavori, aggiudicati al consorzio COIR, dovrebbero partire a febbraio. Il costo complessivo dell’intervento è di 850 mila euro.

A seguire il terzo stralcio, con bando internazionale, per la piazza d’arti e la pedonalizzazione dell’area tra il castello e il teatro, spostando la viabilità a monte. Sui tempi il sindaco non si sbilancia.

E poi – ha spiegato il sindaco Andrea Gnassi in conferenza stampa – lo sguardo lungo verso il terzo stralcio, la piazza d’arti che correrà lungo il teatro, riguarderà il giardino del palazzo comunale fino al Fulgor e al ponte di Tiberio che sarà pedonalizzato. E grazie ad una viabilità alternativa che stiamo studiando, ai lavori sulla SS16, sparirà la strada che oggi divide il castello dal teatro e sarà tutta un’area pedonale che restituiremo ai cittadini e ai turisti“.

Gnassi indica provocatoriamente le 18 auto parcheggiate lungo la via e afferma: “Togliendo quelle 18 auto, usate presumibilmente da solo 18 persone al giorno faremo una piazza che attirerà 18mila persone al giorno“. Sul fossato, a lungo tra le possibili suggestioni della riqualificazione: “Purtroppo durante l’ottocento è stato spazzato via gran parte del fossato. Durante gli scavi archeologici quello che è emerso sono per lo più detriti. Del fossato resta solo un buco vicino al teatro

Il progetto:

Falsa braga

La falsa braga è il bastione poligonale che perimetrava originariamente la corte a mare con un peculiare andamento frastagliato. Nonostante l’estesa campagna di scavi condotta per un profondità media di 3,50 ml, i sondaggi archeologici non hanno consentito di rilevarne l’esatto posizionamento, ma le ricerche cartografiche storiche hanno permesso di riproporre simbolicamente un segno a terra evocativo, che si concretizza nel progetto come un dislivello, un gradino, tra il grande piazzale davanti all’ingresso della rocca ed il prato verde circostante.

Sedute

In corrispondenza dei vertici della corte a mare i bastioni si alzano di quota sul livello stradale grazie alla posa in opera di panchine rivestite di lastre di pietra di Lessinia. Queste sedute, al contrario delle altre, guardano la rocca. La nuova Corte a Mare può diventare così uno spazio museale: all’interno di ciascuna aiuola possono trovare posto installazioni, sculture, esposizioni temporanee o anche permanenti.

Torre Portaia

La sola torre portaia viene riproposta in mattoni, con un’altezza di 80/100 cm fuori terra, per evidenziare l’ingresso alla corte e anche perché gli scavi archeologici ne hanno restituito memoria, per un frammento di muratura che consente di collocarla con precisione. Il ponte levatoio, richiamato a mezzo di una pavimentazione in legno su travi in acciaio, collega la torre portaia al marciapiede perimetrale e costituisce uno dei tre accessi alla Corte; gli altri due sono l’ingresso a raso di fronte al civico 27 di piazza Malatesta ed una breve rampa di fianco all’Ala di Isotta.

Reperti archeologici

I reperti archeologici, ritrovati a seguito della lunga campagna di scavi condotta da ottobre 2015 a marzo 2016, opportunamente restaurati e lasciati a vista, sono la demolita torre cosiddetta T3 del sec. XV, con le superfetazioni ottocentesche, e il selciato di fronte all’ingresso realizzato nel XIX secolo. Tutti gli interventi sono stati condotti sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica. Con la pulizia delle mura dalla patina scura accumulata nel tempo, risaltano con maggiore evidenza le mattonelle quadrate colorate (verde, azzurro e giallo oro) sul marcapiano della torre scalare, che raffigurano la rosa stilizzata quadripetala con i sepali puntuti, antica decorazione araldica malatestiana.

Impianto di illuminazione

Per quanto riguarda questo primo lotto dei lavori si sono sotituite le lampade sopra la Rocca con proiettori a LED di ultima generazione che consentano una illuminazione più diffusa del monumento e meno fastidiosamente abbagliante, con minore spesa di gestione. Dal basso l’illuminazione tipo wall washer sul mattone e sulla falsa braga concorre a un effetto “torcia” sulle pareti verticali di grande suggestione. Per gli eventi e particolari occasioni, è stata realizzata perimetralmente un’illuminazione scenografica con apparecchiature LED di ultima generazione, che consentono cambio di intensità e colore delle pareti del Castello con sequenze programmabili e suggestivi effetti di tonalità, oppure anche semplicemente un aumento della luce bianca ordinaria. L’illuminazione colorata più interessante da un punto di vista storico sarà quella in cui le pareti sono fortemente illuminate di bianco mentre il torrino di ingresso di colore rosso, cioè i colori originari dell’intonaco malatestiano che rivestiva il mattone.

Apparati divulgativi e informativi

Nell’area oggetto di intervento sono stati posizionati leggii con apparato storico divulgativo che ripercorrono gli eventi storici che si sono susseguiti fino ad oggi, compreso l’intervento attuale. Tutti i testi sono stati redatti da una Ditta archeologica specializzata e con la diretta e alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica. Questo orientamento si aggiunge al qr-code già funzionante, che permetterà con una app scaricabile gratuitamente nel proprio smartphone, di ascoltare informazioni sulla storia del Castello. A breve sarà installato un apparato audio per i non vedenti che dà le prime indicazioni di orientamento con un sensore di prossimità collocato proprio all’ingresso della torre portaia, su indicazione dell’Unione Italiana Ciechi che ha seguito la progettazione sostenibile ed inclusiva tramite un suo tecnico rappresentante.

II Stralcio.

Giardino del castello

Il secondo lotto, oggetto del presente stralcio e inserito nel più ampio Museo Fellini che ha ottenuto un importante riconoscimento e finanziamento dal Mibact, riguarda la parte più a nord della piazza racchiusa dalle mura, dall’adiacente scuola per l’infanzia e dalla recinzione del privato al civico 27. I lavori inizieranno nel febbraio 2018 ed avranno una durata di circa sei mesi.

L’intervento si caratterizza per

Arena

L’Arena, sistemazione paesaggistica e naturalistica dell’area verde, è costituita da una serie di sedute ad emiciclo, che si affacciano su un piccolo spazio-palcoscenico pavimentato in calcestruzzo architettonico a lastre. Alle spalle del palcoscenico il dislivello risale di quota in tre gradoni che possono costituire altrettante sedute per rappresentazioni più intime e raccolte.

Passetto di ronda

Sul lato ovest dell’Arena un percorso sopraelevato consente la prospezione fuori le mura e un’ampia visuale all’interno. E’ pavimentato in calcestruzzo architettonico gettato in opera ed ha un parapetto in acciaio verniciato color corten, costituito da una trave ad “L” sottostante dal disegno molto essenziale ed una serie di cavetti in acciaio disposti verticalmente. Lo spazio sottostante al passetto viene utilizzato per un vano tecnico destinato a cabina di trasformazione, con una porta di accesso che affaccia sul palcoscenico dell’Arena.

Rampa verso il Campone

Il passetto di ronda inizia a scendere una volta superato il bastione perimetrale, trasformandosi in rampa per l’abbattimento delle barriere architettoniche, che nelle parti terminali diventa anche scalinata. La rampa ha la struttura in calcestruzzo e si appoggia a due setti murari, quello centrale rivestito in lastre di rame ossidato e quello laterale in muratura faccia a vista con i ricorsi inclinati.

Chiosco bar

Il presidio di questa zona una volta riqualificata è prioritario per l’Amministrazione. Oltre alla realizzazione dell’apparato di videosorveglianza diventa così importante la presenza di un chiosco bar che gestisca i servizi pubblici e favorisca la socializzazione del luogorendendo vivace e piacevole la permanenza nel giardino.

Sarà realizzato in muratura rivestita da lastre di rame con doppia aggraffatura e, all’interno del suo perimetro, opportunamente mimetizzate, sono ricomprese anche la cabina ENEL esistente ed il suo ampliamento, indispensabile per le necessità attuali e future di fornitura elettrica del Castel Sismondo.

Muro di controscarpa

In questo stralcio il muro di controscarpa del fossato è l’unico reperto riportato in luce, per un’altezza che varia da zero a 60 cm, opportunamente restaurato e ricoperto da strato di sacrificio.

Percorsi pedonali

Il percorso principale sarà realizzato in calcestruzzo architettonico gettato in opera, che si collegherà ai percorsi pedonali già realizzati. Sarà affiancato da un filare di alberi di media grandezza (aceri), panchine, cestini e pali trafilati che possono fungere da porta-stendardi per pubblicizzare le attività del castello o dell’Arena, utilizzati anche come porta faretti per illuminare il percorso.

Impianto di illuminazione e di videosorveglianza

Dal basso l’illuminazione tipo wall washer sul mattone delle murature storiche è la stessa adottata nel I lotto, compresa l’illuminazione scenografica per gli eventi. Il percorso centrale dell’arena sarà illuminato con segnapassi ed il mancorrente del passetto di ronda con una fila di LED occultati nel mancorrente stesso. Infine i pali trafilati porta-stendardo avranno in sommità tre faretti ciascuno che illumineranno il percorso. Saranno realizzate le postazioni di videosorveglianza mediante la posa in opera di telecamere a circuito chiuso.

Il fossato

Il fossato verso la campagna venne chiuso nel 1815 per motivi igienico sanitari. La parte verso la città fu colmata alcuni anni dopo con le macerie della cinta esterna e dei baluardi, demoliti perché inutili per i nuovi utilizzi pensati per la Rocca dal Governo Pontificio; inoltre il fossato era troppo vicino all’area di sedime del nuovo Teatro polettiano che si trovava a pochi metri dal muro di controscarpa del fossato.

La recente campagna di scavi archeologici, condotta con l’alta sorveglianza della Soprintendenza, non ha prodotto evidenze archeologiche di interesse, trattandosi di materiale di riporto e detriti.

Il ripristino del fossato nelle dimensioni originali risulterebbe quindi planimetricamente deformato dall’ineludibile passaggio pedonale di collegamento, dalla presenza di una residenza privata e dal futuro collegamento carrabile fino alla cabina ENEL; si configurerebbe altresì un’area non praticabile, una trincea di difficile manutenzione e gestione; infine per circa un  terzo della sua estensione è impossibile superare il metro di profondità a causa della messa in sicurezza e bonifica dell’area da un punto di vista ambientale, resasi necessaria in seguito allo sversamento della cisterna del combustibile fossile usato come riscaldamento quando la rocca malatestiana era un carcere.