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Riapre il Fulgor, immagini e voci

In foto: l'inaugurazione
l'inaugurazione
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
sab 20 gen 2018 12:46 ~ ultimo agg. 24 gen 10:32
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E’ il giorno del Fulgor. E’ il giorno di Federico Fellini. In occasione di quello che sarebbe stato il 98esimo compleanno del Maestro, Rimini si è finalmente riappropriata del cinema che Fellini mise in tanti suoi film. Quello in cui nel 1920, bambino, vide la sua prima pellicola “Maciste all’Inferno”.

[fvplayer src=”https://youtu.be/VV7neJJLPTw” splash=”https://i.ytimg.com/vi/VV7neJJLPTw/hqdefault.jpg” caption=”Inaugura il Fulgor di Fellini”]

Ad accogliere gli ospiti, i personaggi felliniani per eccellenza e, sullo schermo, l’immagini del regista al lavoro. Prima della tavola rotonda, un filmato che ha omaggiato il cinema di ogni epoca. Presenti lo scenografo premio Oscar, e autore della sala intitolata al regista, Dante Ferretti, l’attore Sergio Rubini, la nipote di Federico, Francesca Fabbri Fellini. E poi il progettista di palazzo Valloni, l’architetto Matteini, il presidente della Regione Bonaccini, il sindaco Gnassi e il ministro Franceschini. Assente per problemi di salute Sergio Zavoli.

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Andrea Gnassi. “Il cinema è fatto di sogni. A volte accade il contrario: accade cioè che il cinema sia di ispirazione ai nostri sogni – ha esordito – Anche le città, come il cinema sono fatte di sogni, che si devono trasformare in segni. La scelta che ha fatto Rimini, con il Fulgor, con il Museo Fellini, con la rigenerazione dei contenitori culturali, va in questa direzione. Diceva Victor Hugo che ‘il futuro è una porta, il passato è la chiave per aprirla’. L’idea di città che Rimini sta portando avanti è quella della porta e della chiave. L’Italia può stare dentro questo processo di cambiamento investendo sulla bellezza, sulla cultura, sulla sua storia. Rimini sta cambiando senza rinunciare al suo passato. Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a questa meraviglia, da chi ci ha lavorato, ai sindaci che mi hanno preceduto”.

Sul palco si sono poi succeduti tra aneddoti e ricordi la nipote del Maestro, Francesca Fabbri Fellini, lo scenografo tre volte premio Oscar Dante Ferretti, che ha ideato l’allestimento delle sale del Fulgor, l’attore Sergio Rubini, che ha raccontato il suo primo incontro con Fellini, la sua esperienza sul set di Intervista quando aveva circa 25 anni, le telefonate all’alba del regista. “Da quando l’ho incontrato mi trovo sempre a parlare di lui, è entrato nella mia vita. E’ un onore, oltre che una piccola responsabilità. Ed è per questo che oggi essere qui è una grande emozione”. Dopo le parole del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini (“oggi riconsegniamo a Rimini, all’Emilia Romagna e al mondo un patrimonio non solo culturale, ma civico. Fellini è il segno di un’Italia che si è riscattata”), ha chiuso la giornata il ministro ai Beni culturali Dario Franceschini. “Il Fulgor è fantastico, è quasi un peccato che si spengano le luci per vedere i film – ha esordito – Quello che si sta facendo a Rimini è in linea con quanto sta facendo il paese, cioè abbinare la cultura al turismo, per valorizzare le eccellenze di questo paese. Per questo con convinzione abbiamo deciso di finanziare il progetto del Museo internazionale dedicato a Federico Fellini. Investire su Fellini e sulla cultura rappresenta una grande scelta strategica per la città”. Il Ministero infatti ha annunciato l’assegnazione di altri 3 milioni di euro, come ulteriore contributo per la realizzazione del Museo Fellini, già finanziato con 9 milioni di euro per un totale di 12 milioni di euro.

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